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Messinambiente licenzia i lavoratori di Taormina

Messinambiente licenzia i lavoratori di Taormina

Un provvedimento che il commissario liquidatore della società di via Dogali, Giovanni Calabrò, definisce un atto dovuto nel rispetto dei tempi e delle procedure che in questi casi devono essere attivati. Il comune di Taormina, probabilmente, non intende più avvalersi dei servizi di Messinambiente e, visto che il contratto scadrà il 31 marzo prossimo, e non ha ad oggi fornito alcuna comunicazione su un'eventuale proroga, sono scattate le contromisure. Di conseguenza, la società di raccolta e smaltimento rifiuti ha dovuto comunicare alle maestranze impiegate  a Taormina il fatto di aver avviato le procedure di licenziamento. Si tratta delle 38 persone che compongono il cantiere che gestisce il servizio nel centro ionico. In gran parte residenti nei centri limitrofi, ma anche a Messina. I rapporti tra il comune di Taormina e la società di via Dogali non sono dei migliori già da qualche tempo, adesso non possono che peggiorare. Alla   finestra, però, ci sono 38 famiglie con il fiato sospeso che rischiano di rimanere senza reddito da un giorno all'altro. Per il servizio a Taormina, Messinambiente riceve dal comune ionico un corrispettivo intorno ai 200 mila euro al mese e, a quanto pare, ci sarebbero delle fatture arretrate ancora non saldate. A 29 giorni dalla scadenza del rapporto, nessun bando è stato pubblicato per un nuovo eventuale appalto, e non è neanche pensabile che una città turistica di rilevanza mondiale possa rimanere senza un servizio di raccolta rifiuti a partire dal primo aprile. Intanto la prima mossa, la più dolorosa, l'ha fatta Messinambiente. L'impressione è che la partita sia solo all'inizio.

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