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Tremestieri, lo Scirocco
insidia gli approdi

Tremestieri, lo Scirocco insidia gli approdi

Al momento parzialmente in funzione ma la situazione potrebbe mutare da un momento all'altro. Nella notte (tra sabato e domenica) gli approdi sono rimasti chiusi per ragioni di sicurezza. Le navi delle Fs hanno utilizzato il porto storico, quelle di Caronte%Tourist la rada S. Francesco dove si erano incolonnati numerosi tir (vedi foto sotto). In mattinata, dalle 9 la ripresa dei collegamenti Villa S. Giovanni-Tremestieri ma con grandi difficoltà. Il vento non è diminuito e bisogna attendere cosa accadrà nel primo pomeriggio quando è previsto il picco massimo. 

Tir incolonnati per imbarcarsi la scorsa notte alla rada S. Francesco

"Abbiamo riscontrato difficoltà nelle operazioni di approdo a Tremestieri ancora prima della chiusura e anche adesso e ogni responsabilità viene derogata ai comandanti delle navi. Così Michele Barresi segretario generale Orsa trasporti: "Da tempo mancava una sciroccata di questa entità che ha subito riproposto il problema dell'agibilità degli approdi a sud . Riscontriamo tuttavia - aggiunge Barresi (nella foto) - che, sebbene l'evento meteomarino avverso fosse già previsto, come di prassi ogni responsabilità sull'agibilità e sulla sicurezza delle manovre di approdo a Tremestieri è lasciata in capo ai comandanti. Reputiamo necessario che gli enti preposti Capitaneria e Autorità portuale si attivino invece preventivamente in caso di allerta per dichiarare la chiusura dell'approdo ogni qual volta se ne determino le condizioni, evitando di mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori e degli utenti".

Michele Barresi

Certo è che la giornata di ieri, un sabato quasi normale di imbarco e traghettamento dei Tir da Tremestieri a Villa San Giovanni (comunque sospeso in tarda serata) è stata caratterizzata da un nuovo sistema di previsioni sui flussi di sabbia trascinati dal moto ondoso e da una nuova prospettiva di gestione dei dragaggi. Ma procediamo per ordine, cominciando dal meteo. Oggi, secondo il modello sperimentale adottato dall’Authority , in conseguenza di una sciroccata notturna caratterizzata da onde alte fino a 4 metri e mezzo, il bacino di Tremestieri dovrebbe risultare invaso oggi da un’ingente quantità di sabbia: oscillante tra un minimo di 10.000 ad un massimo di 16.000 metri cubi. Considerato che in bacino c’era già una striscia di ghiaia di oltre tremila metri cubi, lungo la banchina esterna, potrebbe rendersi necessario un dragaggio da quasi 20.000 metri cubi. Si rischierebbe perfino la chiusura dell’intero porto riservato ai Tir.

Flussi di sabbia a parte, si delineano invece novità positive sul fronte dei tempi dell’autorizzazione regionale ai lavori di dragaggio. Qualche giorno fa il segretario generale dell’Autorità portuale, Di Sarcina, ha avuto rassicurazioni dall’Assessorato regionale sulla possibilità di adottare un modello di autorizzazione permanente, fermo restando l’indispensabile – ma assolutamente accelerabile – analisi delle sabbie (sempre le stesse!) a cura dell’Arpa. Un’altra novità positiva dal punto di vista operativo, è poi quella dell’obbligo contrattuale della Comet – la nuova società di gestione dei servizi portuali – di pagare i dragaggi fino a un tetto di 14.000 metri cubi.

Il concessionario delle operazioni di imbarco-sbarco a sud ha il massimo interesse ad una celere riattivazione degli approdi. Si farà dunque carico del dragaggio, a partire dai rilievi sulla variazione dei fondali determinata dalla nuova sabbia, e supporterà gli uffici dell’Authority nella gara ad evidenza pubblica per la selezione dell’impresa.

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