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Assenze collettive al “Papardo-Piemonte”, tornano i Nas

Assenze collettive al “Papardo-Piemonte”, tornano i Nas

I carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Catania torneranno domani mattina negli uffici dell’Azienda ospedaliera “Papardo-Piemonte” per sequestrare altra documentazione - presumibilmente custodita dall’Ufficio Personale - che la magistratura ritiene di dover acquisire per il prosieguo di una indagine che, oltre che articolata, promette di avere sviluppi davvero importanti.

Sulla vicenda indaga la Procura della Repubblica di Messina, su sollecitazione della direzione generale dell’Azienda ospedaliera che, lo scorso 31 luglio, aveva notato un’anomala assenza “collettiva” di personale parasanitario: 70 gli infermieri che, in quella data, non si sono infatti presentati al lavoro per malattia.

L’indagine, che prosegue celermente ma che è assolutamente “top secret” al momento non vedrebbe nessuno iscritto nel registro degli indagati.

L’assenza di decine di infermieri dal posto di lavoro in ospedale, e la presenza di alcuni di loro - nello stesso giorno di non presentazione al reparto - al turno del “118” sembra essere solo la punta di un iceberg che il direttore generale Michele Vullo e il suo staff stanno cercando di smantellare combattendo anche tutte le eventuali connivenze interne che, non operando secondo legge, hanno permesso il verificarsi di quanto scoperto.

L’indagine interna è stata adesso estesa a tutti i dipendenti - di qualsiasi categoria - che prestano servizio al “118” al fine di accertare eventuali altre anomalie. Controlli verranno comunque portati a termine - evidenzia il dg - anche su tutti i dipendenti che hanno presentato, a qualsiasi titolo, certificato medico e si sono assentati dal posto di lavoro.

«Quello che è avvenuto in passato - dichiara il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Papardo-Piemonte” Michele Vullo - a noi non interessa. Nostro scopo ultimo, per il rispetto che si deve alle istituzioni e all’utenza, è quello di ripristinare le regole per il presente e per il futuro combattendo qualsiasi forma di illegalità che possa anche portare danno irreversibile all’organizzazione ospedaliera. E proprio le assenze collettive registrate in estate hanno creato problemi abbastanza evidenti pure per garantire i turni ordinari ai reparti e al pronto soccorso. Stiamo avviando delle attività sanzionatorie per chi si è reso responsabile di una ingiustificata “assenza-presenza”, rendendosi, con questo comportamento, colpevole di truffa». Chi non si è infatti presentato al reparto ha avuto comunque la giornata pagata dall’Inps e, contestualmente, l’ha avuta pagata dalla Regione in quanto ha prestato regolarmente servizio al “118”.

Su quella che sembra una vicenda davvero incredibile il dg Vullo si lascia sfuggire una battuta, alla luce anche di una nuova “scoperta” venuta fuori dall’indagine interna: «Il “118” - sostiene - sembra avere un potere terapeutico migliore di qualsiasi medicina. Alcuni dipendenti sono stati assenti vari giorni per malattia, poi l’hanno interrotta facendo due giorni di servizio al “118”, quindi sono rientrati in malattia per un altro periodo». Qui, ovviamente, l’attenzione si sposta anche sui certificati redatti dai medici di base alla luce che queste “anomalie”, secondo indiscrezioni, si sarebbero ripetute più volte e avrebbero coinvolto, in qualche caso, le stesse persone.

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