Alle isole Eolie si può ancora morire per il distacco della placenta. E mentre i burocrati, calcolatrice alla mano, tagliano posti letto e reparti ospedalieri e gli scandali, dalle tangenti, all'assenteismo selvaggio imperversano nel malridotto settore della Sanità, a Lipari ieri una donna cingalese di 40 anni ha perso il figlio che aveva in grembo. Una tragedia annunciata, si dice in questi casi, tranne per quanti continuano a succhiare il sangue ad una Sanità che anziché garantire il diritto alla salute dei cittadini fa i conti come i ragionieri di una volta. E taglia quelli che ritiene rami secchi ma secchi non sono. Come a Lipari dove il punto nascite è stato chiuso, i ginecologi in servizio in ospedale sono passati da tre ad uno e gli anestesisti da cinque a due. E allora può accadere, com'è successo ieri pomeriggio, che una partoriente si presenti all' ospedale di Lipari con forti dolori addominali. La causa è il distacco della placenta. Ai medici del pronto soccorso non resta altro da fare che accertare la morte del bambino. Ma in questi casi rischia la vita anche la gestante. Così, non essendoci più il punto nascite a Lipari, la donna viene trasportata d'urgenza in elicottero all'ospedale di Milazzo dove ora è ricoverata in prognosi riservata. Ma alle Eolie non vogliono che la loro vita dipenda dagli elicotteri e dalle condizioni meteo. In una giornata come oggi con pioggia e forti raffiche di vento sarebbe stato problematico per l'elisoccorso alzarsi in volo proprio come accaduto qualche giorno fa quando si è reso necessario trasportare a Milazzo un'altra partoriente. Follie della moderna sanità per la quale l'utente è solo una cifra sul libro mastro. Intanto sul caso del bambino morto ieri nel grembo della madre i Carabinieri hanno avviato le indagini ed acquisito le cartelle cliniche della donna. Al momento nessuna inchiesta è stata ancora avviata dalla Procura di Barcellona. Il problema comunque è a monte non certo nell'operato dei medici. E infatti gli eoliani hanno già rivolto un appello al presidente della Repubblica Mattarella sottolineando le difficoltà per curarsi che incontrano quanti vivono nelle isole. E se ne riparlerà presto, l'otto marzo quando a Lipari giungerà la sesta commissione servizi sanitari dell'ARS. Intanto adesso sorbiamoci le solite frasi di circostanza, su una morte che poteva essere evitata, sulla importanza del centro nascite a Lipari, sul diritto alla salute. Parole in libertà che fra qualche giorno si scioglieranno come neve al sole. Fino al prossimo morto e allora si ricomincerà.
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