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Messina immune
da agromafia

Messina immune da agromafia

L'intensità dell'associazionismo criminale non risparmia nessuna regione italiana: se è elevata nel Mezzogiorno, è stabile e forte nel Centro dell'Italia, in modo particolare in Abruzzo e Umbria, in alcune zone delle Marche, nel Grossetano e nel Lazio, per lo più a Latina e Frosinone. Al Nord il fenomeno è molto evidente in Piemonte, nell'Alto lombardo, nella provincia di Venezia e nelle province romagnole lungo la Via Emilia. E' quanto emerge dell'Indice di Organizzazione Criminale (Ioc) elaborato dall'Eurispes nell'ambito del quarto Rapporto Agromafie con Coldiretti e l'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, che si fonda su 29 indicatori specifici e rappresenta la diffusione e l'intensità della criminalità in una data provincia. In Calabria e Sicilia si denota un grado di controllo criminale del territorio pressoché totale, al pari della Campania, riflettendo la forza di 'Ndrangheta, Mafia e Camorra - sottolinea il rapporto. Il grado di controllo e penetrazione territoriale della Sacra Corona Unita in Puglia, invece, pur mantenendosi elevato, risulta inferiore che altrove, così come in Sardegna. In Sicilia l'unica provincia non caratterizzata da un Indice Ioc alto è stata Messina, mentre sul restante territorio i valori sono molto elevati, in particolar modo nelle zone meridionali e orientali. Al di sopra della media nazionale dell'indicatore si collocano i territori lungo tutta la catena appenninica, sia in Meridione che in Italia centrale e lungo l'Appennino tosco-ligure. Sia pur con livelli inferiori alla media nazionale, la provincia di Roma ha un livello di indicatore medio-alto, mentre è medio-basso nella maggior parte delle province del Centro e Nord Italia, quali Genova, Torino, Firenze, Milano, Bologna e Brescia. (AA)

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