Il risultato del “San Filippo” dà ragione alla Federbet. Finisce 2-2 con le modalità denunciate alla vigilia dall’agenzia deputata a controllare i flussi anomali di scommesse in un clima ancora una volta di sospetti e veleni. Finisce in parità con la Paganese a chiudere avanti il primo tempo e il Messina a rincorrere due volte l’avversario nei secondi 45 minuti. Pari con gol e soprattutto la combo “2-X”, assai giocata alla vigilia, a far felice chi ha puntato forte sulla partita prima che gran parte delle agenzie di scommesse cancellassero l’evento. Alla fine è un punto che può star bene a entrambe, ma il dopo partita è movimentato. Allo stadio sono presenti gli 007 della Procura Federale ad ascoltare, negli spogliatoi, tesserati dell’una e dell’altra squadra negli attimi in cui Stracuzzi minaccia di ritirare la squadra dal campionato se si continua a gettare fango sull’Acr. L’imbarazzo è palpabile perché finisce esattamente come la Federbet sospettava e le facce dei protagonisti sono tutto un programma. Poca voglia di parlare di vicende extracalcistiche, lo fa solo il presidente Stracuzzi in attesa di un comunicato, atteso per oggi, che faccia chiarezza. Il clima di sospetti rischia di condizionare il finale di stagione che il Messina non deve sottovalutare. Per la salvezza mancano una decina di punti e il vantaggio sui playout scenda da +7 a +6.
Lello Di Napoli, senza Martinelli, rimodula la difesa. De Vito va al centro ad affiancare Burzigotti, Zanini va a fare l’esterno basso a sinistra, occasione per Barisic al debutto dal 1’: lo sloveno completa il tridente d'attacco con Gustavo e Tavares. L’ex Grassadonia ribatte a specchio: 4-3-3 con il ritorno di Cicerelli nel tridente offensivo con i temibilissimi Caccavallo e Cunzi. È proprio quest’ultimo dopo 100 secondi a provarci da fuori scaldando le mani a Berardi, la risposta giallorossa sul destro di Barilaro (6’) da dimenticare. Poco dopo ci prova anche Barisic: inzuccata a lato al minuto 7. E quando al 12’ Tavares finisce a terra sulla spinta di Sirignano i giallorossi chiedono un rigore che per Fourneau non c’è. La Paganese occupa bene il campo e si affida all’imprevedibilità dei tre là davanti. E al 20’ gli azzorrostellati mettono il naso avanti con uno schema dalla bandierina: Caccavallo pennella al limite per il destro al volo di Carcione che approfitta di un Berardi non impeccabile per sbloccare il punteggio.
L’Acr prova a scuotersi con una combinazione Tavares-Gustavo (28’) che porta il brasiliano a una conclusione troppo alta. La pressione giallorossa si alza e tre minuti dopo Fornito impegna Marruocco con un sinistro da distanza siderale che l’ex Fc alza in angolo. Nel momento migliore il Messina rischia di sprofondare quando il piazzato di Caccavallo, a Berardi battuto, accarezza la traversa prima di spegnersi fuori. Prima dell’intervallo la palla migliore per l’Acr capita sulla testa di Tavares: Fornito con il telecomando serve il portoghese che indirizza su palo più lontano chiamando Marruocco alla prodezza.
Al rientro il Messina impiega nemmeno 5’ per ristabilire la parità. Tutti in piedi per Maks Barisic che stoppa una palla vagante ai venti metri e fulmina Marruocco nell’angolino con un destro di chirurgica precisione che vale l’1-1. La partita è più bella, ora l’Acr vuole osare e la Paganese non ci sta a restare nell’angolo. E lo dimostra al 10’ quando il sinistro con il contagiri di Caccavallo trova nell’area piccola la testolina di Deli che brucia sul tempo i centrali giallorossi e riporta avanti i campani.
Lello Di Napoli si gioca la carta Scardina, ma al 19’ i peloritani vedono le streghe su una micidiale ripartenza campana avviata da Caccavallo e conclusa con il palo interno di Deli. Il Messina ci mette del suo quando al 20’ Baccolo, già ammonito, interviene in maniera scomposta su Caccavallo beccandosi il secondo giallo. Acr in 10 e la situazione obbliga Di Napoli a tirare fuori Gustavo per riequilibrare il centrocampo ridisegnando la squadra con il 4-3-2.
I giallorossi al 28’ trovano lo spiraglio-salvezza: Giorgione mette in mezzo, Esposito frana su Scardina e Fourneau indica il dischetto estraendo il secondo giallo al difensore di Grassadonia. Tavares spiazza Marruocco ma spara alto. Sembra l’inizio della fine per un’Acr che ha un sussulto d’orgoglio quando Scardina affetta la difesa campana e crossa con un mancino che sbatte sullo stinco del neo entrato Acampora e provoca la più classica delle autoreti. I campani sprecano altre due chance per espugnare Messina, poi triplice fischio e dopopartita al veleno. I sospetti di gioco sporco hanno messo le tende al “San Filippo”.