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Perdiamo un punto di riferimento insostituibile

Perdiamo un punto di riferimento insostituibile

di Raffaele Tommasini *

Il nostro Paese perde un pezzo della sua storia, un docente, un professionista e un uomo del quale tutti potevamo essere fieri per i contributi offerti o per i riconoscimenti che ha sempre ricevuto a livello nazionale e internazionale.

Laureato in Giurisprudenza nel 1936 fu nominato giovanissimo professore di Istituzioni di diritto privato. Dal 1959 al 1986 fu preside della facoltà di Giurisprudenza, dove insegnava anche Diritto civile dal 1984. Dal 1988 fu socio nazionale dell’Accademia dei Lincei all’interno della quale ricoprì importanti incarichi. Nel 1998 ricevette il premio speciale per la cultura giuridica dal Presidente della Repubblica. Nel 1991 il Premio Internazionale Bonino. Nel 2008 venne designato Presidente della Fondazione Whitacher su indicazione dell’Accademia dei Lincei.

Ricoprì il ruolo di condirettore della rivista di diritto civile e direttore dell’Enciclopedia del diritto. Fu altresì apprezzato avvocato e nel suo studio si formarono ed affermarono numerosi professionisti del settore.

Senza voler esaminare analiticamente i contributi dati dal professore Falzea in tutti i settori del diritto civile (e non solo), non è possibile ignorare che egli è stato autore di importanti ed illuminanti studi editi già in giovane età su temi di teoria generale con ricostruzioni e soluzioni che hanno resistito al corso del tempo (vedi contributi sul soggetto giuridico e sulla condizione), ed ancora oggi citati e riconosciuti come punti di riferimento per chi si occupa di questi temi. Ha avuto il merito di fornire una ricostruzione della fenomenologia giuridica ben lontana dal formalismo imperante, ma incentrata sulla valutazione degli interessi reali della vita della collettività: l’assiologismo del Maestro si coglie con spunti di impensabile attualità non soltanto nella monumentale “Introduzione alla Scienze Giuridiche”, libro di testo formativo per generazioni di studenti. A Falzea si deve l’inserimento nel piano di studi di Giurisprudenza proprio della materia di Introduzione alle Scienze Giuridiche.

Nella ricostruzione delle diverse sfere della realtà, nelle quali emergono gli interessi rilevanti della persona, è possibile rinvenire elementi di valutazione essenziali per comprendere il passaggio dal soggetto astrattamente inteso alla persona reale. L’Introduzione alla scienze giuridiche assieme alla voce «Efficacia», pubblicata nell’Enciclopedia del diritto, hanno costituito i punti fermi d’un pensiero che non si è mai fermato, ma è stato costantemente attualizzato dimostrandosi così che Falzea è stato sempre attento alle evoluzioni della Società e ai problemi sempre nuovi che venivano in emergenza.

Significativa è la voce «Complessità» pubblicata nel 2007 negli Annali dell’Enciclopedia del diritto e il saggio su Drafting legislativo e formazione delle regole giuridiche, in Rivista al diritto civile 2007. Nel 2008 è stata curata una nuova e arricchita edizione dell’ “Introduzione alla Scienze Giuridiche” con ulteriori approfondimenti, tra i quali si segnalano la più aggiornata ricostruzione della positività del diritto e il contributo su Sostanza e forma nella definizione del diritto positivo.

Falzea è stato uomo di scienza tra i più importanti, se non il più importante (mi sentirei di dire) nel settore delle scienze giuridiche e sociali. Assieme a Pugliatti ha a sua volta fin da giovane creato una scuola di civilisti che lo hanno seguito e sempre profondamente rispettato. E mi riferisco anche ai più giovani che oggi insegnano in altri Atenei e in particolare nella Facoltà di Giurisprudenza di Reggio Calabria. È per questo, e per tante altre cose che si potrebbero dire, che Messina perde definitivamente con la morte del Maestro Falzea un altro punto di riferimento assolutamente insostituibile.

*Avvocato già Ordinario di Diritto Civile

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