Niente carcere per Pietro Triscari il 39enne che si accompagnava con Ilaria Boemi ed un'altra minorenne la notte tra il 9 ed il 10 agosto in cui la ragazza assunse la micidiale droga sintetica che ne provocò la morte sulla spiaggia del Ringo.
Dopo il gip anche il Tribunale del Riesame ha rigettato al richiesta della Procura nei confronti dell'uomo contro il quale non sarebbero emerse responsabilità dirette nella morte di Ilaria. Per questa vicenda a dicembre la Polizia arrestò due ragazze, fra cui una minorenne, ed una terza coinvolta in altri episodi di spaccio di droga nei confronti della 16enne.
Triscari invece rimane indagato per omissione di soccorso. Quella tragica notte quando il 39enne si rese conto che le condizioni di Ilaria erano molto gravi dopo aver assunto la droga sintetica acquistata da uno spacciatore a S.Agata, si limitò a fermare un passante e chiedere l'invio di un'ambulanza. Poi fuggì facendo perdere le proprie tracce mentre la ragazzina moriva sulla spiaggia in preda a forti convulsioni.
In effetti l'uomo era con lei in auto quando si recò dal pusher per prelevare la droga, spiegano i giudici del Riesame, ma non partecipò all'acquisto della sostanza. Ilaria infatti, come aveva raccontato alle amiche, aveva deciso a tutti i costi di provare questa sostanza micidiale che, a suo dire, le provocava uno stato di benessere mentale. E non ci fu nemmeno violenza sessuale poiché Triscari e Ilaria, secondo le testimonianze di un'amica, avevano già avuto precedentemente dei rapporti e non è provato che quella notte l'uomo avesse approfittato del lo stato di alterazione della ragazzina provocato dall'uso di droga. Nessuna violenza fu usata nemmeno nei confronti dell'altra minorenne con la quale Triscari scambiò delle effusioni sul telo da spiaggia. Solo quando l'uomo cercò di avere un rapporto sessuale completo la ragazzina si scostò senza che il 39enne insistesse. Il tutto mentre a pochi metri di distanza cominciava l'agonia di Ilaria che già perdeva bava dalla bocca e sarebbe morta pochi minuti dopo.
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