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L’incidente diplomatico
che “avvelena” il Patto

L’incidente diplomatico che “avvelena” il Patto

Dopo il “giallo” della firma di De Simone sull’accordo tra Comune e Autorità portuale, il macroscopico incidente diplomatico tra il sindaco Accorinti e il rettore Navarra. E meno male che il “Patto per la Falce” doveva essere il simbolo della ritrovata unione d’intenti sul futuro della Zona falcata in primis e della città in senso più ampio. I primi passi del percorso appena iniziato non sono di certo promettenti, almeno dal punto di vista dei rapporti tra gli attori principali di questa vicenda. Lo scontro istituzionale nato lunedì tra Palazzo Zanca e Ateneo rischia di avere strascichi quantomeno inopportuni e certamente non utili a quello che, almeno a parole (e secondo quanto scritto su quel famoso “Patto”), dovrebbe essere l’obiettivo comune. Il day after non fa registrare movimenti né da una parte né dall’altra e nessuno, tanto al Comune quanto all’Università, ha voglia di alimentare il fuoco delle polemiche con nuove dichiarazioni. Il rettore è già negli Stati Uniti e ci rimarrà fino a fine mese per motivi di lavoro. E soprattutto all’Università sembra prevalere la sensazione che non sarà semplice ricucire lo strappo.

Parole di fuoco

Del resto ieri le parole grosse non sono stati risparmiati e gli stracci volati non tornano indietro. È stato tutt’altro che implicito Navarra nel parlare, a proposito dell’amministrazione Accorinti, di «evidente carenza di progettualità e le palesi difficoltà incontrate nell’azione politico-amministrativa», gettando nell’arena dell’opinione pubblica un giudizio squisitamente politico che va ben oltre lo specifico episodio di lunedì. E non è stata da meno la conclusione piccata del comunicato del sindaco sulle dichiarazioni definite «non pertinenti» e «fuori contesto» del rettore, quel «s’impegni lui a guidare al meglio il nostro Ateneo» alza ancor di più il muro tra i due palazzi. A maggior ragione se si guarda alla rilevanza che ha la componente “accademica” di questa Amministrazione, con ben tre docenti universitari (il vicesindaco Signorino e gli assessori Panarello e Perna) in Giunta.

La ricostruzione

È utile, nel pieno della bufera, provare a ricostruire i fatti. Le premesse a questa vicenda si svolgono venerdì. Mentre a Palazzo Zanca Comune e Autorità portuale, con in testa l’assessore Sergio De Cola e il segretario generale dell’Authority Francesco Di Sarcina, “limano” nei dettagli l’accordo da firmare, a Villa Pace, a margine dell’inaugurazione della mostra archeologica “Da Zancle a Messina 2016”, Accorinti e Navarra fanno il punto sull’accordo stesso, senza lasciar presagire alcun tipo di frizione. Sempre venerdì il documento viene inviato via mail al presidente dell’Authority De Simone che, come ormai è noto, non firma subito. Dopo una notte di riflessione, sabato mattina arrivano le rassicurazioni di De Simone, sia a mezzo stampa che attraverso una telefonata: «Firmo, ci vediamo lunedì». La domenica le parti hanno contatti telefonici, si rimane d’accordo per un appuntamento da fissare la stessa mattina di lunedì, anche perché è prevista la partecipazione di Crocetta al consiglio comunale e col presidente della Regione, è noto, non si sa mai. Non si parla di alcuna cerimonia, per la firma.

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