Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Con una mazza
minaccia ex compagna

Con una mazza minaccia ex compagna

Nei giorni scorsi, in un villaggio della zona sud di Messina, un messinese di 38 anni si presentava presso l’abitazione della sua ex convivente, armato di una mazza da edilizia, con la quale sferrava un violento sulla porta d’ingresso. Il colpo dato con la pesante mazza causava l’apertura della porta, pertanto l’uomo aveva modo di fare irruzione in casa inveendo contro la ex convivente per questioni inerenti l’affidamento del figlio minore (in quel momento presente in casa) e prendendosela, contestualmente, anche con la madre della donna, accusata di essere la causa della loro separazione. L’aggressore, nel corso della permanenza nell’abitazione delle parti offese, era visibilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche. I questi frangenti la donna cercava di calmarlo, nonostante la grande paura, allo scopo di scongiurare che l’uomo utilizzasse la mazza di cui era armato per fare del male alle persone o per danneggiare l’alloggio. Dopo alcune decine di minuti l’aggressore si allontanava dimenticando la mazza nel luogo in cui aveva compiuto l’azione criminosa.

La signora  nonostante la gravità del fatto appena accaduto, non richiedeva l’intervento delle Forze di Polizia credendo che la violenza si fosse esaurita con l’episodio sopra menzionato.

Però, nelle ore successive, l’uomo ritornava presso l’abitazione della donna con intenzioni maggiormente bellicose rispetto al primo episodio. Appena arrivava colpiva la porta d’ingresso, già rimasta danneggiata dall’azione precedente, sfondandone la parte bassa fatta di materiale d’alluminio. Dopo avere udito il forte rumore dei colpi sulla porta e dopo aver intravisto l’aggressore che riusciva ad entrare in casa, la donna si rifugiava in bagno chiudendosi a chiave e richiedendo l’intervento del 112, mentre la madre trovava riparo con il nipotino in cucina, chiedendo telefonicamente aiuto al figlio (il fratello della ex convivente dell’aggressore n.d.r.). Quest’ultimo giungeva sul posto in pochi minuti e veniva subito aggredito dall’uomo, che dopo una colluttazione fisica, minacciandolo di morte, si dirigeva verso la propria autovettura per prendere un coltello da cucina che teneva nascosto nel cassetto del cruscotto. Nel frattempo arrivava sul posto anche il padre dell’aggressore, che riusciva a togliere il coltello dalle mani del figlio, mentre il ragazzo aggredito si arrampicava su un balcone per mettersi in salvo dalla furia dell’ex cognato che alla fine si allontanava. Immediatamente i Carabinieri giunti sul posto si mettevano sulle sue tracce, diramando le ricerche a tutte le auto tramite la Centrale Operativa e cercandolo ovunque, fino a notte inoltrata.

Nel frattempo, i carabinieri di Bordonaro accertavano sul posto la dinamica dell’accaduto, ascoltavano i vari testimoni e, nel corso del sopralluogo, raccoglievano tutte le fonti di prova.

E’ emerso che la coppia, ha sempre avuto una convivenza molto difficile e travagliata a causa del carattere violento dell’uomo, notevolmente aggravato peraltro dall’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti. La donna, che per il timore di ripercussioni non ha mai voluto denunciare nulla alle Forze dell’Ordine, per uscire da questo incubo nel marzo 2015 aveva deciso di interrompere la relazione e di far perdere le proprie tracce, andando a vivere per un po’ di tempo da una cugina in centro Italia. Rientrata a Messina, la donna era poi andata a vivere dalla madre, dove però è stata rintracciata dall’ex convivente, che ha cominciato a perseguitarla fino all’esplosione di follia della sera del 25 dicembre, quando l’irruzione dell’uomo non ha lasciato alla donna nessuna alternativa se non chiamare i Carabinieri.

Dal momento che la gravità delle condotte che si ripetevano da tempo in una escalation criminale degna di nota, denotano una spiccata propensione alla violenza che avrebbe potuto sfociare in comportamenti ancora più gravi nei confronti dell’ex convivente, la Stazione Carabinieri di Bordonaro – alla luce dei chiari e pesanti elementi raccolti – ha immediatamente richiesto urgenti misure cautelari che l’Autorità Giudiziaria, concordando pienamente con le risultanze investigative, ha prontamente promosso emettendo a carico dell’uomo ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i reati di maltrattamenti aggravati contro familiari, minacce aggravate dall’uso di un’arma, danneggiamento e violazione di domicilio, che è stata eseguita nella serata di ieri 9 febbraio 2016.

Finalmente la donna ed il piccolo figlio, che per sicurezza nel frattempo erano stati alloggiati presso una casa di accoglienza, grazie all’intervento dei Carabinieri  potranno fare finalmente ritorno alla loro abitazione e proseguire in modo tranquillo la loro vita.

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