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Facevano surf nel lago di Ganzirri, “caccia” aperta a due giovani

Facevano surf nel lago di Ganzirri, “caccia” aperta a due giovani

Un weekend di vento e sole, perfetto per chi pratica alcuni sport, specie quelli acquatici: peccato che due appassionati di windsurf abbiano scelto i laghi di Ganzirri per le proprie attività. Clamoroso ma vero. La presenza di ragazzi nel lago Faro è stata notata da diversi passanti, sia sabato pomeriggio che domenica sera, generando curiosità e perplessità. I più attenti sanno infatti che le acque ricadono all'interno della Riserva naturale orientata, istituita con decreto assessoriale del 21 giugno 2001, dunque risultano protette e non accessibili. Così è stato avvisato il personale dell’ex Provincia regionale, ente gestore, che si occupa della salvaguardia dell’area. Prontamente, è stata inviata sul posto dal nuovo comandante della polizia provinciale, Antonino Triolo, una pattuglia affiancata dai carabinieri. I pubblici ufficiali, però, non hanno potuto fare altro che constatare la fuga degli sportivi, andati via senza lasciare traccia. La loro “impresa”, sospinta dalla brezza di Ponente, è stata testimoniata e documentata dalle foto scattate da alcuni cittadini, trasmesse successivamente ai responsabili della Direzione ambiente di Palazzo dei leoni, competenti in materia. I tecnici hanno previsto un sistema di videosorveglianza attraverso il quale si monitorerà continuamente la laguna di Capo Peloro, allo scopo di salvaguardare la riserva, prevenire e combattere i fenomeni di illegalità che possono compromettere la naturale esistenza dell'area. Ricordiamo che poco meno di un mese fa, lo scorso 13 gennaio, nelle acque del lago di Ganzirri furono fermati dei pescatori di frodo per avere violato i divieti imposti dal regolamento della Riserva.

Il commissario straordinario Filippo Romano, allo scopo di garantire un servizio di controllo completo dei luoghi, ha previsto a breve un incontro con i soggetti istituzionali interessati all’azione di vigilanza. Proprio il lago Faro è meta di ricercatori di biologia marina, provenienti da diverse università, che lo utilizzano come laboratorio di ricerca scientifica, grazie a peculiarità che lo rendono unico al mondo.

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