26 gennaio. L'immagine racconta la firma del patto per la falce. L'accordo che da il via al progetto di riqualificazione della zona di San Raineri. L'avevano definita una data storica. In realtà sarebbe stato più corretto parlare di data simbolica. Perchè quell'accordo firmato su un foglio di carta da Regione, Comune, Autorithy e Università di per sé non ha valore. La legge sviluppo II prevede che questo genere di accordi venga stipulato in modalità elettronica. Altrimenti va considerato nullo. È così dal 30 giugno 2014. In sostanza, serve una firma elettronica e non la firma tradizionale. Ecco perchè l'accordo di Palermo ha avuto solo valore simbolico. Ed ecco perchè i tempi rischiano di allungarsi un po'.
L'accordo prevedeva tra le altre cose che Amministrazione Comunale e Autorità Portuale si occupassero entro dieci giorni di trovare un altro accordo. E definire i parametri urbanistici del Piano d'inquadramento operativo della zona denominata Fal 3 del Piano regolatore del porto. Dovevano in sostanza specificare indici, standard e norme di attuazione da applicare all'interno di quelle già previste in modo generico dallo stesso piano.
I dieci giorni dalla firma del patto scadrebbero oggi, in teoria se quella data avesse davvero valore, già domani la regione potrebbe seguire la sua strada e mandare un commissario a definire le aree di pertinenza. In verità, però, il conto alla rovescia non è ancora cominciato. La regione ha predisposto l'atto digitale, lo sta facendo firmare, non ci saranno certamente problemi. L'unico vero problema è che i tempi si allungheranno un po'. Non troppo, a giudicare dalle rassicurazioni che arrivano da enti e istituzioni coinvolte.
Stamattina l'assessore comunale De Cola e il segretario generale dell'autorithy Di Sarcina si sono incontrati di nuovo stamattina per limare gli ultimi dettagli del loro, di accordo. Lo formalizzeranno nei tempi previsti. Dieci giorni, appunto, a partire dalla firma digitale, però, e non da quella apposta sul documento cartaceo.