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Capretta affetta
da morbo letale

Capretta affetta da morbo letale

Il giallo della capretta moribonda abbandonata martedì tra il mercato e l’istituto Sant’Orsola è quasi risolto anche se un elemento rimane oscuro: chi ha portato dai colli in centro città l’animale in preda a tante sofferenze e perché l’ha abbandonato? Nell’attesa di questo tassello, le certezze. Durante l’agonia la capretta è stata visitata da un veterinario dell’Asp 5, ed è risultata affetta da timpanismo, una patologia che colpisce tutti i ruminanti e che, per i più piccoli, è quasi sempre letale. A causarlo una fermentazione anomala delle erbe una volta sottoposte alla complessa digestione nei tre stomaci dei ruminanti. «Di conseguenza – spiega il dirigente del servizio, Santi La Macchia – la carcassa, identificato il titolare del gregge, è stata affidata a lui per lo smaltimento. In mancanza sua, sarebbe stato competente il Comune». Per quanto riguarda il timpanismo – assicura l’Asp – non ci sono pericoli per l’uomo, in temini di contagio o di alimenti derivati dal latte. Il che non esclude, in generale, i rischi della brucellosi: dove manchino la pastorizzazione del latte o adeguate condizioni di conservazione dei latticini. Ma torniamo all’abbandono. Il proprietario la cercava da giorni. La capretta si era allontanata ed era stata trovata sui colli da una coppia che aveva detto di volerla accudire. Forse poi, per il peggioramento del suo stato di salute, è passata di mano e, alla fine, è spuntata a Giostra. Il microchip auricolare non c’era più ma non mancava all’interno dell’esemplare il “bolo”, l’altro codice identificativo.

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