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La triplice chiede dimissioni giunta Accorinti

La triplice chiede dimissioni giunta Accorinti

L'attacco è frontale dirompente e concentrico. Per CGIL Cisl e Uil è arrivato il triplice fischio. Pur con dei lievi distinguo, tutti e tre i sindacati non vedono troppe alternative alla conclusione dell'esperienza dell'attuale giunta. Al giro di boa dell'amministrazione Accorinti, i tre segretari generali invitano ad un repentino di cambio di passo, ma puntano alle dimissioni. 

In questi  32 mesi, non c'è stata alcuna inversione di tendenza, non si è nemmeno bloccata l'emorragia, figuriamoci migliorare le condizioni.

Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania, parlano di mobilitazione generale per dimostrare come la città sia accanto a tutti i lavoratori di tutte le vertenza. 

I toni sono molto duri e senza nessun tipo di ammortizzatore. Parlano di un governo inadeguato, insufficiente e dannoso per il futuro. Ci sono misure di programmazione che stanno maturando in queste settimane , ma se passano senza che nessuno le colga – accusano – poi non piangiamo i treni della speranza con cui partiranno i nostri giovani.

Nei due anni e mezzo- secondo la triplice  - è stato dato ampio margine per  l'ambientamento e per trovare soluzioni condivise. Invece loro – dicono i tre segretari – si sono chiusi a riccio nel loro cerchio magico. Il piano di riequilibrio non convince e potrebbe mettere a serio rischio la tenuta dell'amministrazione e i servizio alla comunità.

Poi sui clamorosi ritardi nella approvazione del bilancio di previsione, Tonino Genovese analizza come nel  2010 e 2011, Messina sia riuscita varare il documento ad agosto e ottobre. Poi si è passati a fine dicembre ed ora non ci sono più scadenze. Duri anche sul direttore Generale Antonio Le Donne, i tre segretari. “ La sua riorganizzazione -hanno detto - della macchina amministrativa ha prodotto solo accentramento di gestione e delegittimazione di dirigenti e dipendenti”. E infine  “Ci voglio competenza e umiltà. Il cavallo di troia necessario per prendere al città è arrivato al capolinea. Il fallimento. Dicono – è sotto gli occhi di tutti . 

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