Decima commissione di fuoco questa mattina a Palazzo Zanca, dove la maggioranza dei commissari ha chiesto alla vice presidente, Ivana Risitano, di dimettersi dando vita ad una rimodulazione completa della presidenza dopo il precedente abbondono dell'incarico del presidente Pierluigi Parisi e della vicaria Giovanna Crifò.
L'esponente di Cambiamo Messina dal Basso, nonostante i ripetuti interventi dei colleghi orientati alla “sfiducia” politica, ha deciso di non seguire la linea suggerita, convinta di potere ancora dare un contributo alla città dal ruolo istituzionale ricoperto, pur non godendo più, evidentemente, della fiducia dei colleghi. Dietro questa posizione d'Aula, la volontà dichiarata di dare nuova forma ai vertici della Commissione Patrimono e Beni Comuni, come ad altre alle quali, nei prossimi giorni, dovrebbe essere riservato lo stesso trattamento. Non a tutte però: ad esempio nella prima presieduta da Carlo Abbate e nell'ottava da Piero Adamo, la presidenza dovrebbe rimanere invariata.
La Risitano ha accolto il “coro” come un attacco di natura personale, da contestare nella forma e nella sostanza. Politicamente cambierebbe gli equilibri perché molto probabilmente la dimissione non sarebbe coincisa con una nuova designazione. Inoltre, sul piano regolamentare, pur estendendo quanto previsto dagli indirizzi riguardanti il Consiglio, servirà una mozione di sfiducia scritta e motivata per “costringere” l'esponente di Cmdb a lasciare.