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Mancano 9 milioni per il porto di Tremestieri, appello a Roma

Porto Tremestieri, il decreto alla firma di Delrio

Se il recente rifinanziamento statale di 28 milioni, a recupero del mutuo perduto da 35, sembrava spianare la strada verso il traguardo, all’orizzonte s’è stagliato l’ultimo ostacolo ai cantieri, in termini finanziari. È accaduto, difatti, che la Regione ha confermato il suo cofinanziamento (di 20 milioni) ma ne ha condizionato l’accreditamento alla disponibilità effettiva dell’intero quadro economico dell’appalto. Ciò con richiamo all’Accordo di programma quadro Stato-Regione. Ma perché vi sia la disponibilità dell’intero fondo (72 milioni) e si firmi il contratto, di milioni ne mancano ancora 9. È il cofinanziamento Cipe, rimasto sulla carta e poi perduto negli anni successivi a quello del bando di gara (2010). Questa rigorosa posizione della Regione è stata illustrata dall’assessore regionale Pistorio al ministro Delrio dopo un’apposita richiesta del sindaco Accorinti. In conseguenza di questa condicio sine qua non il responsabile del procedimento Di Sarcina ha già approntato la richiesta immediata dell’ultimo co-finanziamento mancante che, integrata dall’Amministrazione Accorinti, sarà inviata forse oggi stesso a Roma. Vi si legge: «I 28 milioni uniti alle somme promesse dall’Autorità portuale di Messina (15 milioni) ed a quelle promesse dalla Regione Siciliana (20 milioni) non sono tuttavia sufficienti a coprire il fabbisogno delle risorse necessarie ad avviare l’opera. Infatti, tale fabbisogno, come si evince dal quadro economico, ammonta in tutto a 72 milioni e pertanto ne discende che occorrono altri 9 milioni per sbloccare finalmente l’iter di questa strategica opera. Il punto chiave: «È opinione di questa Amministrazione che sia assolutamente fondamentale che Lei si adoperi, con lo stesso impegno ed abnegazione finora dimostrati, per reperire queste ultime risorse, pari appunto a 9 milioni, percorrendo strade ad esempio analoghe a quelle già proficuamente seguite di recente per il rifinanziamento della darsena del porto di Catania, o strade diverse che consentano il raggiungimento del medesimo obiettivo». Chiesto a Roma «un nuovo incontro tecnico alla presenza di tutti gli attori, per portare a compimento gli ulteriori passaggi tecnici necessari all’avvio dell’opera, che sono appunto il reperimento delle ultime risorse necessarie e la definizione dell’attribuzione dei poteri speciali per la rapida ripresa e la definizione dell’iter dell’appalto».

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