Esistono delle tradizioni che viaggiando oltre la semplice ritualità del costume di una città entrano a far parte del più sentito corredo culturale di un intero popolo.
Testimonianza vivente di questo sentimento fortissimo e trascendentale è la profonda devozione che i messinesi riservano al culto di Sant’Eustochia Smeralda Calafato, “la Santa in piedi” che Giovanni Paolo II canonizzò nel giugno del 1988.
La storia limpida di una adolescente messinese che deliberatamente decise di votarsi a Cristo, entrando in convento poco più che bambina, continua ad affascinare intere generazioni di fedeli. Una storia di ardore e penitenza che portò la giovane mistica a fondare, nel 1464, il Monastero di Montevergine, centro nevralgico di una profonda e misteriosa spiritualità.
In occasione del 531° anniversario del “Dies Natalis” della Santa messinese, la città dello Stretto ha reso omaggio alla propria Compatrona con una emozionante celebrazione commemorativa, anticipata da un percorso di preghiera intrapreso lo scorso 11 gennaio, all’interno del quale è stata resa possibile l’indulgenza giubilare.
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