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Scuole "gelate", genitori arrabbiati

Scuole "gelate", genitori arrabbiati

La Castronovo di Bordonaro. La Cannizzaro-Galatti. La Gentiluomo di Camaro e la La Pira di Bisconte. Ma anche la Trimarchi della Zir. E la Martino, di Pistunina. Scuole primarie, tutte senza riscaldamenti. Alcune per problemi agli impianti, altre per la mancanza di gasolio. Nei giorni più freddi della stagione, molti bambini sono rimasti o comunque tornati a casa. E quelli che hanno comunque fatto lezione hanno tenuto addosso i giubbotti. E sono rimasti al freddo. Una situazione paradossale, conseguenza delle croniche difficoltà economiche del comune. Della questione si è occupato stamattina anche il consigliere Libero Gioveni, che ha raccolto la protesta di tanti genitori. La storia parte da lontano. Dal novembre 2015, quando il dirigente del dipartimento istruzione ha presentato in ragioneria generale il provvedimento che disponeva l'impegno di spesa per l'acquisto del gasolio. Quel documento è rimasto fermo per la mancanza di fondi. Più volte è stata sollecitata la firma, che però è arrivata solo stamattina. L'assessore alle politiche scolastiche Patrizia Panarello ha già avviato la procedura per l'acquisto che consentirà di risolvere il problema, si spera già nella mattinata di domani. Non basterà il gasolio, però, per alcuni istituti, perchè ci sono scuole in cui serve immediatamente la manutenzione. E qui la competenza è invece di un altro dirigente, Ajello, che segue l'edilizia scolastica. Da lui è partita una lettera inviata a tutte le scuole in cui si comunicava che per mancanza di fondi non sarebbero stati effettuati interventi. Un problema che l'amministrazione comunale sostiene di aver scoperto solo adesso, non avendo ricevuto comunicazione dal dipartimento in questione. Stamattina ha convocato il dirigente per avere dei chiarimenti. Intanto, però, sono venute fuori situazioni paradossali, come quella della Cannizzaro Galatti, dove un guasto al serbatoio ha messo fuoriuso i riscaldamenti. E' stato chiesto ai genitori di autotassarsi per pagare i 600 euro di riparazione. In una scuola pubblica sembra un'assurdità. L'altro, grande paradosso, è che la delibera di giunta che prevedeva la risoluzione del problema del riscaldamento e parlava anche della necessità di portare avanti il servizio di mensa scolastica è arrivata una settimana fa, già in ritardo probabilmente, ma questo è un altro discorso. Anche in questo caso manca la firma del ragioniere generale. Il quale, però, deve fare i conti con i problemi economici di Palazzo Zanca. Per le mense, in particolare, il pericolo è che passi almeno un'altra settimana. Una volta firmata la delibera, ci vorranno cinque giorni per il bando e solo dopo si potrà ripartire con il servizio. I tempi, insomma, non saranno brevissimi. E intanto, molti genitori sono sul piede di guerra. In alcune scuole, a cominciare dalla Gaetano Martino, da domani sono in programma manifestazioni di protesta.

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