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Chiesti 4 anni di squalifica per Di Napoli

Chiesti 4 anni di squalifica per Di Napoli

La richiesta della Procura Federale arriva alle 20.45. Non vola una mosca nel salone del “Vittorio Veneto”, a Roma, quando Gioacchino Tornatore, vice di Stefano Palazzi, avanza al collegio della sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale le richieste della Procura Federale al termine della prima giornata del processo sportivo legato all'inchiesta penale denominata “Dirty Soccer”. Tre anni e sei mesi più 50mila euro di ammenda per il tecnico del Messina, Arturo Di Napoli. Richiesta resa ancor più dura da altri sei mesi di stop e 10mila euro di ammenda per l’aggravante di un illecito non solo programmato – secondo la Procura – ma anche consumato. La richiesta totale è un macigno pesantissimo per l’allenatore milanese: quattro anni di stop e 60mila euro di ammenda. La corposa squadra a difesa dell’allenatore – i legali Mattia Grassani, Giovanni Villari e Antonio Fazio – giudica «pesantissima» la richiesta avanzata dalla Procura e studia la memoria difensiva da opporre nel dibattimento previsto per le 17 di oggi. Domani il Tribunale Federale presieduto da Sergio Artico si riunirà in camera di consiglio. E tra la serata di domani e più probabilmente giovedì mattina si conosceranno le decisioni del Tfn.

La lunga giornata nell’affollata sala conferenze dell’Nh di corso Italia si conclude con un pesante passivo da recuperare per Di Napoli che ha affidato il suo stato d’animo all’avvocato messinese Giovanni Villari: «Sono sereno e fiducioso che la giustizia farà il suo corso – ha detto in serata il tecnico giallorosso –. Sono convinto che verrà a galla la realtà dei fatti e sarà, dunque, dimostrata la mia totale estraneità ai fatti perché il sottoscritto non ha commesso alcun illecito sportivo».

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