Generation (s), ovvero la simultaneità di tante generazioni diverse nella moda e negli stili, un mondo dove l’età è sempre più uno stato mentale che anagrafico, è il tema-guida dell’edizione N. 89 di Pitti Uomo, in programma a Firenze, a Fortezza da Basso, dal 12 al 15 gennaio. Il progetto a cura di Oliviero Baldini sarà rappresentato in punti nevralgici del salone. Il designer coreano Juun.J, con il suo street style in 3D stavolta convertito in street tailoring di stampo asiatico per via dei volumi mixati a linee rigorose, sarà l’ospite d’onore per il menswear. Sfilerà il 13 gennaio alla Stazione Leopolda. Mentre il messinese Marco De Vincenzo, classe 1978, che oltre ad avere il suo marchio in joint venture con il Gruppo Lvmh, fa parte del team stilistico del settore leather di Fendi da 15 anni, è ospite per il womanswear. Proporrà una performance il 14 gennaio al Teatro Niccolini, spazio storico di Firenze che riapre dopo 20 anni.
Il salone di Pitti Uomo N.89 (60.000 mq) conta 1.205 marchi, dei quali 531 provenienti dall’estero (il 44%) e 226 nomi nuovi, un percorso suddiviso in 15 sezioni che soddisfano tutti i generi. Sono stati 35.000 i visitatori del salone e 24.000 i compratori dell’ultima edizione invernale di Pitti Uomo, dei quali 8.660 i buyer (36% del totale) dall’estero.
Ecco le principali novità di Pitti Uomo 89. Herno incontra l’illustratore Pierre-Louis Mascia e assieme danno vita a una capsule di capi uomo e donna. Roy Roger’s (di proprietà di Manifatture 7 Bell Spa) presenta la nuova capsule collection The Sartorialist for Roy Roger’s, creata in collaborazione con il fotografo di street style Scott Schuman. Torna a Pitti lo storico marchio britannico Aquascutum (1851) che presenta la collezione menswear e la sua iconica rainwear collection. Pantaloni Torino presenta il suo nuovo progetto denim. Black Mountain Clothing Company debutta con il menswear dalle radici outdoor in un’installazione-evento.
Caricamento commenti
Commenta la notizia