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Potrebbero restare a secco decine di condomini

Potrebbero restare a secco decine di condomini

 L’Amam vuole passare al contrattacco e ha già scelto il suo primo avversario: l’Istituto Autonomo Case Popolari. Sembrano definitivamente rotte le relazioni fra i due enti con l’azienda acque pronta a tagliare la fornitura a diverse decine di condomini (pare una novantina) , e quindi a migliaia di persone, perché non è stata saldata la maxi bolletta da una decina di milioni di euro. A tanto ammonta il credito maturato dall’Amam con lo Iacp che a sua volta ha risposto cercando di far recuperare la somma attraverso ciascun occupatario. «Nei prossimi giorni, dopo aver avvisato il prefetto –dice Leonardo Termini a nome di tutto il Cda di Amam – inizieremo a ridurre e poi a sospendere le forniture idriche a quei condomini dell’Istituto che non siano in regola. Non possiamo fare altrimenti. Il monte dei crediti maturati è cosi alto che è divenuto insostenibile. Sono soldi pubblici e non si possono fare spallucce di fronte a questo tipo di cose».

Gli altri “buchi”

I crediti complessivi maturati da Amam sono mostruosi. Per la fornitura d’acqua, l’azienda deve ricevere, in base al bilancio del 2014, qualcosa come 72 milioni di euro. Per intenderci la stessa cifra necessaria per costruire il porto di Tremestieri. Al di là dei 10 milioni che Amam chiede a Iacp (a fronte di un fatturato annuo di 28 mln) sono soprattutto i privati i maggiori debitori. C’è un condominio in città che deve all’azienda di viale Giostra 800.000 euro. Altri, più piccoli, viaggiano fra i 150.000 ed i 200.000. «Abbiamo avviato azioni di concordato e rateizzazione per venire incontro – dice il presidente Termini – ma troppo spesso poi si accumulano nuovi debiti perché non si paga quello più recente ma solo quello oggetto delle rate. Questo non può essere un istituto di beneficenza. Ci si chiede un servizio perfetto ma è giusto che tutti contribuiscano. Con la nostra gestione puntiamo ad un recupero deciso a costo di tagliare la fornitura». Fra i creditori c’è anche il Comune di Messina che è proprietario dell’azienda acque. Il valore è di 6,5 milioni di euro per consumi idrici e servizi fognari riferito a utenze comunali. Intanto l’Amam ha presentato ieri al Comune di Forza d’Agrò due progetti per un valore di circa 200.000 euro per la messa in sicurezza dell’area oggetto dell’ultimo cedimento che ha portato alla lesione della condotta.

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