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Polemiche sui super esperti

Palazzo Zanca

Per la seconda volta in quindici giorni c'è chi chiede l'intervento di Raffaele Cantone e dell'Autorità di vigilanza sui contratti della pubblica amministrazione e sulla corruzione affinché valuti la legittimità di una delibera della giunta Accorinti. Dopo la consigliera del Pd Antonella Russo, che si era occupata della selezione dei due nuovi dirigenti comunali da assumere a tempo determinato, oggi è la volta dell'ex city manager di palazzo Zanca, Gianfranco Scoglio. Al centro dell'attenzione, stavolta, l'affidamento diretto, al Centro Studi Enti Locali di Pisa, del progetto: “servizi, ricerca e sviluppo per l’implementazione del check up fiscale e formazione finanziaria. In sintesi, oltre a preoccuparsi di recupero fiscale, la società farà affiancare, per una sorta di aggiornamento professionale, i venti dirigenti di Palazzo Zanca da un gruppo di super esperti forestieri, fra cui il calabrese Vincenzo Cuzzola (in predicato nei mesi scorsi per sostituire al Bilancio l'assessore Guido Signorino). Per Scoglio, la delibera, violerebbe i principi di trasparenza, concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e buona amministrazione. La pensa allo stesso modo l'ex segretario generale Santi Alligo, il quale dice di essere molto perplesso e di ritenere mortificante questa scelta nei confronti dei dirigenti. Se tutto va bene siamo rovinati- gli fa eco un altro ex, Filippo Ribaudo, che alla polemica aggiunge il fatto che il nuovo Capo di Gabinetto non conosce gli amministratori, né i consiglieri, né i dirigenti, nè come sono gestite le partecipate. Già sulla notizia i sindacati: per Calogero Emanuele, segretario della Cisl Funzione Pubblica, questa sarebbe la prova del fallimento del piano di riorganizzazione del Palazzo annunciato da Accorinti, che, per non ammetterlo, farebbe credere di non avere uomini capaci fra i dirigenti e i funzionari. Va oltre Clara Crocè, segretaria della Funzione Pubblica della Cgil che ha già conferito mandato ai legali per verificare l'ipotesi di denuncia del Segretario/ Direttore Generale Antonio Le Donne per comportamento antisindacale, in quanto l'atto conterrebbe elementi soggetti a contrattazione o informazione preventiva con le parti sociali, cosa che non è avvenuta. “Polemica ridicola”- prova a zittire tutti l'assessore al Bilancio Guido Signorino, il quale ricorda che non c'è un onere per il Comune. La società – spiega- si assume il rischio di impresa. Se il progetto fallisce, i costi sono a carico suo. Avrà dei benefici in percentuale, invece, in relazione al potenziamento della macchina economico-finanziaria, attraverso la realizzazione di una ragioneria diffusa. Questa è una vera rivoluzione e non sarà l'ultima. Il vicesindaco annuncia infatti che già nei prossimi giorni l'amministrazione comunale si occuperà anche dell'ammodernamento del sistema informatico che al momento è davvero antidiluviano e non permette alcun salto di qualità.

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