Il cyberterrorismo e la pedopornografia online: sono stati i due punti focali nel 2015 del compartimento della Sicilia orientale della
Polizia postale e delle comunicazioni competente per territorio a Catania, Messina Siracusa e Ragusa. "Nel settore del cyberterrorismo - ha spiegato il vicequestore Marcello La Bella - la specialità conduce un costante monitoraggio della Rete per individuare forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione in Rete, ma anche iniziative di natura razzista, xenofoba, sessuofobica, o comunque ispirate a reati di odio. Numerose, inoltre, le attività a supporto delle Digos tra cui quella che ha portato al fermo di un siriano, sbarcato a Pozzallo sospettato di far parte di organizzazioni terroristiche". Sul fronte più generale degli attacchi informatici, l'attuale criminalità trova nel mondo del web una generosa fonte per poter delinquere, trafficare e riciclare, garantendosi oltretutto un sostanziale anonimato grazie alla sempre più ampia disponibilità di sistemi di "anonimizzazione", facilmente disponibili nel dark web.
Attenzione anche alle reti "darknet", il cosiddetto "Deep Web", aree profonde e nascoste del web in cui l'utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online, e dove si e' agito soprattutto con operazioni sotto copertura. Sono stati sei gli arresti per fenomeni di pedofilia, effettuati dal Compartimento, e 73 le persone denunciate, con 34 casi di adescamento di minori nella sola provincia di Catania. Due le operazioni di livello nazionale ("Cloud" e "Sexting") portate a termine.
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