I migranti e le famiglie in difficoltà. L'emergenza abitativa e il concetto stesso di “abitare”, partendo dalle linee guida del convegno ecclesiale nazionale di Firenze e ragionando sul messaggio di Papa Francesco arrivato dalla giornata di custodia del creato. Il pontefice in quell'occasione parlò del concetto di “Abitare la terra”. Da lì, è partita l'idea della Caritas Diocesana di Messina per il suo 35esimo convegno annuale. “Creato per abitare” era il tema centrale di un appuntamento che mirava proprio a confrontarsi su un tema delicato e ampio e che ha coinvolto non solo il mondo della chiesa ma anche chi in questi mesi, anni, si è speso a favore delle persone senza dimora e dei migranti. Come Angelo Campolo, autore e regista di Vento da sud est, progetto teatrale dedicato ai migranti minori, ospitati in città e portati sul palco insieme a un gruppo di attori messinesi.
Di accoglienza e integrazione ha parlato prima di lui monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes. Il suo intervento era legato soprattutto al ruolo delle comunità nell'accoglienza stessa, definita una sfida pastorale.
Nella lunga mattinata dell'auditorium monsignor Fasola, moderata dalla giornalista Elena De Pasquale, si è parlato però anche delle persone senza fissa dimora e delle difficoltà che incontrano ogni giorno.
Il saluto finale è toccato a monsignor Antonino Raspanti, amministratore apostolico dell'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela.
A don Giuseppe Brancato, direttore della caritas diocesana sono state, invece, affidate le conclusioni di questo 35esimo convegno annuale in cui la chiesa messinese ha scelto di affrontare e declinare i diversi sensi del concetto di abitare.
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