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Masterplan firmato,
ora tocca al Governo

Masterplan firmato, ora tocca al Governo

Messina e la sua ex provincia hanno risposto in tempo. Pronta, e siglata stamattina a  palazzo Zanca, la scheda contenente i 12 progetti per il Masterplan per il sud da inviare al governo nazionale, che deciderà quali sono realizzabili. Messina manda a Roma il completamento del porto di Tremestieri, la piastra logistica di S.Filippo, la rifunzionalizzazione della cittadella fieristica e la valorizzazione turistica del Pilone di Faro. Nel territorio della ex provincia si è puntato molto sulle infrastrutture come   il “Piano di potenziamento e messa in sicurezza dell’asse autostradale Jonio-Tirreno” con la realizzazione di  quattro caselli e la ristrutturazione  delle strade nell’area che arriva sino all’Alcantara.  I Nebrodi puntano sul sentiero turistico sulla dorsale Mistretta-Floresta, sul finanziamento del II lotto della Patti-S.Piero Patti e sul primo lotto di una “intervalliva”Jonio – Tirreno, sull’asse che va da Terme Vigliatore a Francavilla. Fra i dodici progetti anche il completamento o la realizzazione di due porti: quello di S.Agata e quello di S.Stefano. Per la riqualificazione ambientale unico progetto presto cantierabile riguarda il monitoraggio dell’aria a Milazzo.

il testo del comunicato di Palazzo Zanca:

Il vicesindaco e assessore con delega alla Città Metropolitana, Guido Signorino, ha inviato un documento al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, relativo agli interventi per il biennio 2016-2017 a valere sul Masterplan per la città di Messina. Nel testo si legge: “Premessa: La scheda allegata, sottoposta al Governo nei termini concordati, aggrega gli interventi proposti dalla Città Metropolitana di Messina per il “patto per lo sviluppo” relativo alla prima fase del “Masterplan per il Sud” (biennio 2016-2017) ed è il risultato di un importante ed efficace processo di condivisione e concertazione svoltosi nel mese di dicembre 2015 a livello territoriale. In linea con quanto definito nella prima riunione con il Governo tenutasi a Palazzo Chigi il 10 dicembre tra il sindaco della città capoluogo, Renato Accorinti, la segreteria tecnica del Sottosegretario De Vincenti e i rappresentanti dei Ministeri e degli enti di supporto, nel brevissimo tempo disponibile (la cui estensione non consentiva il compimento di un percorso, peraltro già avviato, di pianificazione strategica condivisa), i Sindaci dei Comuni che costituiscono la città metropolitana hanno definito un percorso articolato su un duplice orizzonte temporale: 1) Nell’immediato (con lo scopo di attivare le risorse del biannio 2016-2017) censimento e prima valutazione delle opere cantierabili dotate di interesse sovralocale e suscettibili di produrre effetti positivi di sviluppo economico di rilievo metropolitano. Lo scopo di tale ricognizione è l’attivazione e sblocco di risorse già stanziate (interventi “da accelerare”), la realizzazione di progetti rispondenti ai requisiti di immediata cantierabilità o appaltabilità preferibilmente coperti da finanziamento (anche parziale) e in grado di generare “effetto leva” per l’attivazione di risorse pubbliche “dormienti” (perché incomplete) o di risorse private (project financing), non escludendo progetti strategici da finanziare integralmente (interventi “da finanziare”) o infine l’avvio della progettazione di interventi strategici finalizzati all’attivazione del processo di sviluppo di medio-lungo termine su cui sistematizzare l’utilizzo delle risorse per la seconda fase del masterplan (interventi “da progettare”); 2) In un periodo adeguatamente esteso (un semestre), compimento del percorso di pianificazione strategica del territorio già avviato con lo scopo di definire, in una visione di sistema coerente e funzionale, gli indirizzi e gli interventi specifici per la mobilitazione e utilizzo delle risorse relative alla programmazione di medio termine (2018-23). Elementi essenziali del territorio metropolitano. Come già emerso nell’incontro di Palazzo Chigi del 10 dicembre scorso, la Città Metropolitana di Messina è caratterizzata dalla presenza di un rilevante numero di comuni (108), da una ampia estensione territoriale (coincidente con quella della ex Provincia di Messina), da una struttura differenziata e policentrica, caratterizzata da una pluralità di vocazioni e specializzazioni di ruolo economico. In estrema sintesi le caratteristiche generali connotanti il territorio metropolitano sono le seguenti: 1) Localizzazione geografica della città metropolitana, in una posizione-chiave per l’assetto strutturale dei trasporti a livello nazionale e Mediterraneo (al vertice del raccordo per i collegamenti stradali e ferroviari tra Sicilia e penisola e al centro delle rotte mediterranee) e con una delle più ampie linee di costa d’Italia, sviluppata su due versanti (jonico e tirrenico); ciò definisce una chiara importanza strategica del territorio nel sistema trasportistico (stradale, ferroviario e marittimo) e logistico nazionale. 2) Fragilità del territorio ed elevato grado di esposizione al rischio idrogeologico, sismico e ambientale. Come evidenziato nella recente crisi idrica patita dalla città di Messina, ciò pone a rischio anche la dotazione infrastrutturale strategica a servizio delle comunità residenti. 3) Sottodotazione infrastrutturale, in relazione agli assetti stradali e ferroviari, ai sistemi di comunicazione interna e alle infrastrutture strategiche di servizio ai cittadini (es.: acquedotti). 4) Capacità di attrazione turistica, facente leva tanto sui tradizionali “poli” di Taormina e Isole Eolie quanto sulla ricchezza naturalistica del territorio e sulla presenza di parchi naturali strutturati (Parco dei Nebrodi) o in formazione (Peloritani). Gli elementi caratterizzanti sopra sintetizzati coincidono con gli assi su cui viene definita dal Governo la programmazione degli interventi per il Masterplan. Articolazione del territorio e processo di condivisione istituzionale del Masterplan. In linea generale, il territorio è articolato in ambiti già aggregati nelle esperienze di precedenti programmazioni strategiche sovracomunali favorevolmente attivate per la mobilitazione dei fondi strutturali. Questi ambiti (che, in linea orientativa, coincidono coi territori dei PIST, con lo scorporo del Comune capoluogo) potranno costituire le “aree omogenee” su cui definire la pianificazione strategica della Città Metropolitana. Condividendo questa impostazione, i sindaci della Città Metropolitana hanno attivato un sistema di concertazione di livello comprensoriale articolato per le seguenti zone: Nebrodi, Tirreno-Barcellona, Tirreno-Milazzo, Jonio, Messina, che si è sviluppato nelle seguenti tappe, seguenti l’invio da parte del Governo al Sindaco della Città capoluogo delle schede informative e del primo materiale, avvenuto il giorno 2 dicembre scorso: 4 dicembre: prima riunione concordata con il Commissario della Città Metropolitana, Filippo Romano, presso la ex-Provincia e seguente invio da parte del Sindaco di Messina, Renato Accorinti, delle schede di proposta di interventi a tutti i sindaci della Città Metropolitana, con convocazione di seguente riunione di aggiornamento e indirizzo per la programmazione degli interventi; 10 dicembre: convocazione a Palazzo Chigi del Sindaco della Città Capoluogo, Renato Accorinti, con la segreteria tecnica del Sottosegretario Claudio De Vincenti e coi rappresentanti dei Ministeri e degli enti di supporto per riunione informativa circa le linee fondanti e la tempistica per la definizione degli interventi relativi al biennio 2016-17 e la stipula del “patto per la Città Metropolitana di Messina”; 14 dicembre: riunione convocata presso il Comune di Messina per aggiornamento e avvio della concertazione comprensoriale per la definizione degli interventi relativi al biennio 2016-17; 19 dicembre: riunione presso il Comune di Messina coi rappresentanti dei comprensori (come sopra definiti) per l’individuazione puntuale degli interventi da includere nella scheda da inviare al Governo; 19-23 dicembre: collazione dei progetti, relazioni tecniche e informazioni necessarie alla compilazione della scheda da inviare al Governo; 24 dicembre: invio della scheda con le prime proposte progettuali, su cui avviare l’interlocuzione del territorio con il Governo. I territori hanno anche predisposto interventi definiti in accordo con enti nazionali o regionali (Autorià Portuale, CAS). Non essendo in possesso della relativa progettazione, non è stato possibile valutare eventuali sovrapposizioni con interventi proposti dalla Regione Siciliana; tale verifica potrà essere effettuata in sede di valutazione congiunta con la segreteria tecnica del Sottosegretariato presso Palazzo Chigi. Sintesi dei contenuti degli interventi proposti. Coerentemente con le caratteristiche del territorio sopra sintetizzate, l’individuazione degli interventi da inserire nella prima biennalità ha privilegiato: 1) progettazioni singole o integrate di livello metropolitano, orientate a determinare effetti positivi di lungo periodo sulle condizioni socioeconomiche, sull’occupzione e sulla qualità della vita dell’intera città metropolitana; 2) progetti con elevato stato di cantierabilità e/o di appaltabilità, al fine di ottenere la massimizzazione degli effetti propulsivi degli interventi sul sistema produttivo locale; 3) progetti finanziati o che richiedessero completamento di finanziamento con lo scopo di attivare effetti-leva per lo sblocco di finanziamenti pubblici già stanziati e/o di cofinanziamenti privati; 4) progetti di ricucitura del territorio con elevato avanzamento di progettazione; 4) supporto, con relativo finanziamento, ad interventi per la programmazione della mobilitazione di risorse per lo sviluppo metropolitano nel medio-lungo termine (2018-2023). Gli interventi sull’asse “Infrastrutture” prevedono: - la realizzazione di un sistema portuale-logistico in località Tremestieri-S. Filippo con la realizzazione di un porto commerciale particolarmente vocato per il trasporto ro-ro e le “autostrade del mare”, e la realizzazione di una piastra logistica dedicata allo stoccaggio e lavorazione dei prodotti, con attivazione della catena del freddo e della catena del caldo. L’infrastruttura è destinata a servire il sistema nazionale per il trasporto merci e passeggeri su gomma, liberando la città di Messina dal grave problema del transito negli assi viari urbani dell’ingente flusso di mezzi pesanti e leggeri in attraversamento sullo Stretto di Messina e, al contempo, offrire al sistema produttivo metropolitano una struttura moderna per la gestione logistica dei prodotti in entrata-uscita dall’intero territorio della città metropolitana, servito anche da binari ferroviari (si vorrebbe anche valutare col Governo la possibilità di trasferire sulla piastra logistica l’attivazione del punto franco istituito nel porto di Messina con legge nazionale nel 1951, ma mai attivato); - la realizzazione di interventi intercomprensoriali per l’adeguamento e potenziamento degli assi viari in funzione dell’efficientamento del sistema viario per le grandi comunicazioni (Adeguamento e Potenziamento dell’asse autostradale jonico-tirrenico) e della ricucitura del sistema territoriale metropolitano (Recupero, potenziamento e messa in sicurezza della rete stradale provinciale Ionico-Tirrenica; questo intervento mira alla realizzazione di una viabilità interna efficiente tramite interventi di efficentamento della rete stradale esistente, evitando nuove progettazioni con elevato impatto ambientale e dilatazione dei tempi di realizzazione); - realizzazione della strada a scorrimento veloce “Patti (A20) - San Piero Patti” (realizzazione del 3° lotto), a Completamento dell'asse viario Patti - S. Piero Patti. Gli interventi sull’asse “Ambiente” prevedono: - la realizzazione di un sistema Integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzati al miglioramento della qualità dell'aria in zona dichiarata ad elevato rischio ambientale, con la realizzazione di una rete di centraline di monitoraggio e di un polmone verde a margine dell'area della raffineria di Milazzo. L'intervento incide sull'intero comprensorio della Valle del Mela (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale); - La progettazione di un Piano Strategico di salvaguardia ambientale e mitigazione del rischio sismico ed idrogeologico del territorio e delle infrastrutture strategiche. Il piano consiste nella ricognizione e valutazione di adeguatezza del parco progetti della Città Metropolitana, analisi del rischio, rating, piano finanziario e cronoprogramma degli interventi, studi di fattibilità e progettazione appaltabile con particolare riguardo alla rete di distribuzione idrica della città di Messina. L’attività è orientata a programmare interventi importanti e diffusi sull’intero territorio metropolitano, con l’intento di favorire anche la specializzazione del comparto edilizio metropolitano verso tecniche di prevenzione del rischio e con il coinvolgimento del sistema della ricerca (Università, C.N.R., centri pubblici e privati di ricerca tecnologica) per lo sviluppo e l’avanzamento delle relative tecnologie. - Riqualificazione ambientale e mitigazione del rischio idrogeologico mediante opere di ripristino della funzionalità idraulica del torrente Patrì con annessa realizzazione di asse viario a servizio degli abitati di Fondachelli Fantina, Castroreale, Rodì Milici e Terme Vigliatore. L'intervento si propone attraverso un intervento organico di riqualificaizone ambientale e messa in sicurezza della vallata del torrente Patrì di realizzare un arteria di collegamento ionico-tirrenica. Gli interventi sull’asse “Sviluppo Economico” prevedono: - La riqualificazione e rifunzionalizzazione degli uffici e del padiglione di ingresso del quartiere fieristico di Messina. L’Intervento è volto a demolire e ricostruire un importante edificio dell'ex quartiere fieristico per ricavarne spazi destinati alla pubblica fruizione ed al turismo crocieristico oltre che per gli uffici della Autorità Portuale. L'intervento si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione funzionale dell'ex Cittadella Fieristica, esempio del razionalismo degli anni '30, avviato dall'Autorità Portuale di Messina grazie all'impegno di risorse proprie, al fine di realizzare un polo di attrazione turistico/culturale per la promozione delle eccellenze e del prodotto tipico siciliano; potenziabile con interventi immateriali da aggiungere (es.: promozione di "marchi d'area" per le aree omogenee della Città Metropolitana, mediante utilizzo dell'apposito progetto gestito dalla ex provincia regionale di Messina e già finanziato al 100% per un totale di euro 2.400.000; è attivo ricorso avverso il provvedimento regionale di definanziamento). Gli interventi sull’asse “Turismo e cultura” prevedono: - Porticcioli turistici a S. Stefano di Camastra e S. Agata di Militello, I due progetti prevedono: la realizzazione di 749 posti barca suddivisi in dieci classi, infrastrutture di collegamento quali strade e parcheggi, verde attrezzato, edilizia commerciale, residence e club house. (S. Stefano di Camastra) e la realizzazione di uno dei tre porti hub previsto nel Piano della portualità turistica della Regione Siciliana (S. Agata di Militello). Ambedue gli interventi intercettano traversalmente anche l'asse Sviluppo Economico e Produttivo. - La riqualificazione funzionale e strutturale del Basamento del Pilone ex ENEL di Capo Peloro per la realizzaizone di un polo di attrazione turistico/culturale del Pilone di Capo Peloro dell'ex elettrodotto Siculo-Calabro; - Valorizzazione turistica e naturalistica della dorsale nebroidea; l'intervento consta di n. 2 sub-procedimenti volti alla valorizzazione sia ambientale che turistica della dorsale (SENTIERO ITALIA), al fine di sistemare e migliorare gli itinerari turistico–escursionistici per valorizzare il patrimonio naturale esistente ed agevolare la fruibilità ed accessibilità degli habitat naturali ed alla dotazione di servizi turistici adeguati alla valorizzazione del parco mediante un sistema di ospitalità diffusa grazie al recupero di testimoninanze di grande interesse storico artistico quali il palazzo De Spuches sito nel Comune di Galati Mamertino, da adibire a centro museografico polivalente”.

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