Al centro del programma di Raiuno l'inchiesta della procura di Messina che vede indagati 29 consiglieri comunali (per 6 di loro si profila l'archiviazione) di cui 12 sono sottoposti all'obbligo di firma prima e dopo le sedute di commissione consiliare.
Le indagini mirano a verificare la legittimità dell'assegnazione dei gettoni di presenza.
Al dibattito hanno partecipato anche il commissario del Pd a Messina Ernesto Carbone: "Ora nove di quei consiglieri sono a Forza Italia". Accorinti ha sottolineato la separazione degli incarichi fra la Giunta ed il Consiglio, stigmatizzando il comportamento dei consiglieri.
Giancarlo Cancelleri (M5S) ha attaccato anche il segretario comunale che avrebbe dovuto segnalare le anomalie in commissione.
"Non ho visto l'Arena di Giletti. Anche perché preferivo Funari buonanima. Tra l'originale e le brutte copie sempre meglio l'originale. Dopo il servizio sulla gettonopoli messinese l'unico commento e' che siamo a pane duro e coltello che non taglia. Con le dovute eccezioni ed il rispetto per le persone, siamo in presenza di un consiglio comunale di inetti (e qui mi fermo per carità di patria) e di un tizio che fa il sindaco a sua insaputa. Se posso dare un suggerimenti anche ai consiglieri comunali del mio partito (posto che ascoltino qualcuno) l'unica cosa dignitosa e seria che possono fare per questa città è di creare
le condizioni per andare tutti a casa. Sindaco e consiglio comunale. #noncirestachepiangere. Lo scrive su Facebook il parlamentare messinese Gianpiero D'Alia.
La deputata M5S all'Ars Valentina Zafarana replica alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Messina Accorinti nel corso della trasmissione l'Arena di Giletti, incentrata sul cosiddetto fenomeno gettonopoli. “Per dovere di chiarezza – afferma la deputata – tengo a precisare che ho chiesto i verbali delle commissioni consiliari del Comune di Messina (come si evince dai documenti pubblicati sulla mia pagina Facebook) lo scorso 20 maggio. Il segretario comunale mi ha risposto il 9 giugno, appellandosi a cavilli del regolamento e negandoli. Io l'ho diffidato il 23 giugno. Finalmente mi ha risposto inviandomi i verbali il 14 luglio scorso. Pertanto, se il segretario generale fa ostacolo alla trasparenza e alla pubblicità di atti per loro natura pubblici è
responsabilità sua e del sindaco. Se il sindaco non sa cosa succede presso i suoi uffici, la responsabilità di chi potrebbe mai essere? Quindi, caro Renato o rimuovi il segretario generale o ti dimetti anche tu. L'amicizia non c'entra nulla. Non può esserci
confusione tra normale attività amministrativa e il fatto che ci si saluti incontrandosi per strada. Io ho chiesto i verbali perché è un diritto di qualsiasi cittadino, non in virtù dell'amicizia. Se si confonde il diritto con l'amicizia vuol dire, come è possibile
rilevare anche per molte altre vicende cittadine, che a Messina non è mai cambiato nulla”.
così il deputato regionale Beppe Picciolo:
“Ho assistito all’indecoroso spettacolo messo in scena questo pomeriggio con l’Arena di Giletti e non posso non "soffrire" per lo scandalo per il quale Messina è diventata ancora una volta pretesto per regolamenti di conti che nulla hanno a che vedere con la nostra Comunità.
Giustissima la denuncia, anche mediatica, dei comportamenti che, al di là della rilevanza penale, tutti giudicano "immorali" di gran parte del Consiglio comunale: la magistratura ha indagato, sta valutando ed alla fine siamo certi verrà fatta giustizia e chiarezza per tutti noi. È giusto però ricordare che Sicilia Futura per prima, in tempi non sospetti, ha invitato tutti i consiglieri a fare un passo indietro, proponendo di azzerare questa esperienza amministrativa, che ha in capo il Sindaco Accorinti, con una mozione di sfiducia che avrebbe consentito ai cittadini di tornare alle urne, per "manifesta incapacità" di governo. Opzione che per noi resta valida più di prima, ma che non può e non deve essere confusa con la questione “gettonopoli”.
Al di là di quello che sarà l’esito in Tribunale, il giudizio morale su questa vicenda è già scritto ed i cittadini sono stanchi di dichiarazioni con arrampicate sugli specchi. In questo momento resta il disgusto e non ha senso, oltre che altamente ingiusto, tirare in ballo il primo cittadino per fatti come la gestione delle Commissioni sulle quali, oggettivamente, non ci sentiamo, a differenza di altri, di attribuirgli colpe. Accorinti e la sua giunta dovrebbero andare via per il disastro amministrativo prodotto in questi due anni e mezzo di gestione “scadente", ma non si scarichino sempre sulla nostra Città, ed a tutti i costi, continue proiezioni di immagini negative che la sviliscono, la avviliscono e la penalizzano su scala nazionale, anche per fatti per i quali l'Amministrazione non può essere coinvolta o censurata! Cui prodest ? - ci chiediamo- . Da questo modo di fare "disinformazione" non solo prendiamo le distanze ma ancor di più lo denunciamo pubblicamente a futura memoria!”