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Il Pd punta sull’arrivo di Renzi a Messina

Il Pd punta sull’arrivo di Renzi a Messina

 Mentre le truppe “genovesiane” si ricollocano nel Centrodestra, il “nuovo “Pd punta sull’arrivo di Matteo Renzi per rilanciarsi a Messina e in provincia e per dimostrare che il Partito democratico può fare a meno di tutti quei voti che oggi sembrano in libera uscita. («L’addio di Genovese –dicono coloro che sono rimasti nel partito –è il miglior regalo di Natale...»). Emblematica è una frase che il responsabile della campagna di tesseramento Alessandro Russo scandisce nei corridoi del Comune: «Siamo a meno di tremila tessere, prima ne risultavano sedicimila, ma ora sono tutte reali, quelle erano fasulle, il frutto di un sistema e di un metodo di gestione che noi personalmente abbiamo sempre combattuto e che oggi ci siamo messi definitivamente alle spalle». Il Partito democratico «va ricostruito dalle fondamenta» ed è per questo che diventa essenziale il richiamo alla presenza del premier, che è anche il leader nazionale del Pd. Renzi, tranne la comparsata sul palco di piazza Duomo durante il comizio del candidato sindaco Felice Calabrò, non ha più messo piede al di qua dello Stretto. Si è recato più volte a Reggio, a Catania o a Palermo, ma Messina è stata quasi cancellata dalla sua mappa geografica. Si dirà, è stata pura e semplice casualità. Ma a pensar male spesso ci s’indovina. Ed è evidente che il premier ha considerato quasi “non suo” quel partito che fino a poco tempo fa era interamente nelle mani di colui che nel 2012 risultò essere il candidato alle primarie più votato d’Italia. Genovese e i “genovesiani” hanno sbattuto la porta e sono andati via verso lidi “azzurri”, e sarà ancora un “caso” ma nei prossimi giorni Renzi tornerà a Messina, a distanza di due anni e mezzo.

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