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Cittadini divisi sulle scelte viarie sul lungomare Garibaldi

Cittadini divisi sulle scelte viarie sul lungomare Garibaldi

 Le novità, come sempre, dividono e la nuova viabilità in Marina Garibaldi decisa dall’Amministrazione, seppur ancora in fase sperimentale, non viene vista da molti milazzesi in modo positivo ma anzi viene ritenuta penalizzante sia dal punto di vista dell’immagine che, soprattutto, della funzionalità. Si ritiene, ad esempio, che la vicinanza delle autovetture parcheggiate a spina di pesce possa condizionare la fluidità del traffico e che basta una minima inosservanza delle norme del Codice della strada sulla sosta per bloccare ogni cosa e creare ingorghi. Stesso discorso per la pista ciclabile che, qualora fosse ostruita da qualche parcheggio, anche temporaneo di pochi minuti, finirebbe per creare disagio. Ma anche le operazioni di manovra dai parcheggi, se non fatte correttamente, creeranno problemi visti i pochi spazi di movimento. Risulta indispensabile prevedere - e non solo nella prima fase sperimentale - la presenza stabile di almeno un agente della polizia municipale. L’altro punto di criticità riguarda l’aspetto estetico e molti ritengono che il «lungomare, simbolo di Milazzo sia stato trasformato in parcheggi. A quel punto meglio chiuderlo e fare una isola pedonale magari con pista ciclabile». C’è chi si è attivato per tentare di far cambiare idea all’Amministrazione. Carmelo Genovese, magistrato onorario presso la sezione Minori della Corte d’Appello di Messina, ha annunciato l’intenzione di dar vita ad un comitato di protesta, raccogliendo firme da inviare al prefetto «per denunciare le gravi ripercussioni che una simile decisione comporterà in termini di sicurezza. Non comprendo - afferma - come potrà districarsi in un’unica corsia un’ambulanza visto che non c’è lo spazio per le auto di lasciare la strada libera».

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