Uno “squalo vitello” di circa 150 kg è stato pescato a Gioiosa Marea. Il grosso pesce è stato tirato in barca dai pescatori gioiosani Michele Calabrese e Nunzio Scaffidi Fonti a circa 300 metri dalla battigia. «Si tratta di una pesca occasionale», hanno raccontato i ragazzi, che si trovavano in mare con una imbarcazione di 4 metri e con un palangaro per merluzzi. Lo squalo, conosciuto anche come “pesce vacca”, è un “capopiatto”: appartiene al genere Hexanchus ed è il più grande squalo della famiglia Hexanchidae, in quanto può raggiungere i 5.4 metri. La specie vive soprattutto negli oceani, ma si trovano in tutto il globo in acque tropicali e temperate e anche nel Mediterraneo. Benché di solito viva in acque profonde, è noto per spostarsi più in superficie durante la notte, spesso per cercare cibo. Anche se normalmente è molto lento nei movimenti, è in grado di rapidi scatti per inseguire e catturare la preda. Visto l’immenso areale hanno una grande varietà di prede, che vanno dai molluschi ai crostacei, dagli agnati alle lamprede. Si nutrono anche di acciughe, salmoni, varie specie di merluzzo, e possono arrivare a mangiare altri squali, razze, chimere, gamberi, granchi, seppie, carogne di pesci ed addirittura foche. Essendo una specie commestibile per l’uomo, la sua carne viene venduta fresca salata o surgelata. Viene anche pescato per ricavarne squalene ed esche. Sebbene non si abbia alcuna notizia di attacchi verso l’uomo, lo squalo capopiatto è considerato pericoloso a causa della sua mole.
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