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Corse clandestine, l’ombra della mafia

Corse clandestine di cavalli, assoluta fermezza

 L’incidente di Giostra continua a catalizzare l’attenzione, non solo per il fatto di cronaca in sé, ma anche per tutte le ricadute negative che comporta. In città, il fenomeno è tutt’altro che debellato e le precedenti operazioni di polizia non hanno estirpato alla radice quella che, specialmente al sud, è ormai una sorta di tradizione. La “Zoomafia”, come la definiscono alcuni, innesca un mix di illegalità fatto di scommesse, doping, maltrattamenti. Su quest’ultima variabile è incentrata una nota diffusa ieri dall’assessore Ialacqua, che tra le deleghe assegnate ha anche quella del Benessere degli animali. Il componente della Giunta guidata dal sindaco Renato Accorinti ha inviato una lettera proprio al questore: «Facendo seguito alle notizie stampa di una ennesima corsa di cavalli illegale su una importante arteria cittadina e alle iniziative intraprese per stroncare con la più assoluta fermezza tale attività – scrive l’assessore – si richiede un immediato incontro per attivare tutte quelle iniziative congiunte e porre fine a una pratica incivile che mette a serio rischio la pubblica e privata incolumità, ledendo in modo assurdo e inumano il benessere degli animali sottoposti a pratiche che sono assimilabili alla tortura». Tali crimini sono cristallizzati nel “Rapporto zoomafia 2015”, realizzato annualmente dalla Lav, Lega antivivisezione. Le corse clandestine di cavalli sono giudicate un fenomeno «senza freno»

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