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Defibrillatori assenti nei villaggi periferici

Defibrillatori assenti nei villaggi periferici

La presenza di defibrillatori semiautomatici esterni è più che mai opportuna, a maggior ragione in zone isolate. Il consigliere della sesta Circoscrizione Nunzio Cardullo pone l’accento sulla delicata situazione che caratterizza alcuni villaggi periferici, dove «gli ultimi provvedimenti adottati in materia sanitaria hanno fatto sì che venisse soppresso uno dei punti di emergenza-urgenza 118». Della postazione ne beneficiava tutto il comprensorio dell’estrema zona nord della città, da Salice a Castanea, passando per Gesso, Masse, Acqualadroni e San Saba. «Ciò ha lasciato sprovvista di supporti sanitari di primo soccorso un’ampia parte di territorio», rimarca Cardullo, il quale aggiunge che «è ben noto a tutti come l’intervento tempestivo, 3 minuti circa, di primo soccorso ad un individuo colpito da infarto, possa essere nel 80% dei casi risolutorio. Infatti da statistiche riportate in riviste mediche specializzate si evince che intervenendo entro i 10/12 minuti dall’evento con l’ausilio di un defibrillatore si possa sopravvivere all’arresto cardiaco e le percentuali di ripresa della vita salgono dal drammatico 2% ad incoraggianti 16%, 26% addirittura al 46-60%, o quanto meno ridurre al minimo le conseguenze».

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