Non sarà subito un’occupazione, almeno così pare. Non il temuto blocco permanente delle lezioni che il dirigente Abbate e la gran parte degli insegnanti e dei genitori stanno cercando di evitare, dialogando da giorni con gli studenti. Nella serata di ieri ha prevalso l’orientamento ad agire con forza ma non, per ora, nel modo più drastico. Bensì attraverso le manifestazioni ed il confronto sociale. Anche perché la protesta dei ragazzi del Maurolico non parla in astratto: né della riforma della “Buona scuola” del Governo Renzi, né del dissesto idrogeologico o dell’inquinamento. Parla solo invece, e con una vivace partecipazione emotiva, delle vicende collegate e collegabili al trasferimento ormai certo, a Natale, nell’ala “ex Antonello”, delle prime 8-10 classi della sezione staccata di Cristo Re del Liceo scientifico Seguenza. Ancor di più di quel che in concreto comporterà l’accenno fatto per iscritto dal commissario dell’ex Provincia, Filippo Romano, «ad una diversa possibile ubicazione (sempre al Seguenza, ndr) delle rimanenti classi». Della succursale di Cristo Re, ovviamente. Stamani, dunque, al Maurolico si comincerà con un’assemblea auto-convocata dai quasi 400 allievi e con la proclamazione dello stato di agitazione. Quindi, si terrà l’evento clou. Ci si recherà tutti, compresi preside e professori, a Palazzo dei leoni per discutere ancora con il viceprefetto Romano, della controversa questione “Maurolico-Seguenza”.