Il contabile Antonino Inferrera che era considerato il vero “dominus” rimane agli arresti domiciliari. L’ex liquidatore Armando Di Maria è stato scarcerato, perché ha registrato l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare a suo carico. Per il broker milazzese Antonio Buttino e l’imprenditore gli arresti domiciliari si “trasformano” in una fattispecie diversa, ovvero la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della propria attività professionale per un anno, il periodo massimo possibile. Ecco il responso del Tribunale del Riesame per l’ennesima inchiesta degli ultimi anni su MessinAmbiente, la partecipata del Comune per la gestione dei rifiuti, che a metà novembre era “scoppiata” portando agli arresti domiciliari cinque persone per vari episodi di corruzione e pagamento di tangenti. Nella tarda mattinata di ieri il collegio del Riesame presieduto dal giudice Antonino Genovese ha depositato i dispositivi di quattro dei cinque provvedimenti, per le motivazioni bisognerà ancora attendere, con cui traccia un primo fondamentale quadro probatorio dopo il confronto accusa-difesa che si è avuto lunedì mattina. La posizione dell’altro imprenditore coinvolto, Marcello Di Vincenzo, sarà trattata dal Riesame domani.