Fra carcere e domiciliari l'on Francantonio Genovese non riassaporava la libertà da diciotto mesi, esattamente dal 15 maggio del 2014. Dalla mezzanotte scorsa il parlamentare del PD è un uomo libero essendo scaduti i termini di custodia cautelare. Ma non lo è completamente come sperava e come il suo legale, l'avvocato Nino Favazzo, aveva richiesto. La prima sezione penale del Tribunale infatti gli ha revocato gli arresti domiciliari imponendogli l'obbligo di dimora a Messina. Questo perchè i giudici hanno richiamato quanto stabilito tempo fa dal Tribunale del Riesame circa una concreta e significativamente attuale esigenza di tutela cautelare.
Tuttavia l'ex segretario regionale del PD e sindaco di Messina può lasciare la sua casa di Ganzirri in cui si trovava ristretto dal 31 luglio scorso e muoversi liberamente in città. La sua vicenda giudiziaria era esplosa tre anni fa quando la Procura di Messina lo indagò nell'ambito dell'inchiesta Corsi d'oro sulla gestione di alcuni enti di formazione professionale e ne chiese l'arresto. Solo il 15 maggio dell'anno scorso la Camera concesse l'autorizzazione a procedere e nel giro di poche ore Genovese passò dall'aula del Parlamento alla cella del carcere di Gazzi dove rimase solo pochi giorni prima di ottenere dal gip gli arresti domiciliari. Ma il 15 gennaio scorso la doccia fredda. Dopo che il tribunale del riesame aveva accolto il ricorso della Procura e ordinato il ritorno in carcere del parlamentare la Cassazione rigettò l'istanza dei suoi legali. Francantonio Genovese tornò a Gazzi e vi rimase fino al 30 luglio scorso. Sei lunghi mesi di detenzione in cella trascorsi perlopiù a studiare la sua posizione processuale visto che nel frattempo era iniziato il processo Corsi d'Oro che lo vede alla sbarra insieme alla moglie ed al cognato, l'on. Franco Rinaldi. Poi altri quattro mesi ai domiciliari nella sua villa di Ganzirri. Rigettate tutte le istanze di scarcerazione avanzate dai suoi legali all'on. Genovese non è rimasto altro da fare che attendere la scadenza dei termini di custodia cautelare.