Si è voluto rivendicare, senza fare battaglie di campanile, la necessità di preservare l’ipotesi di assicurare l’offerta sanitaria pubblica del comprensorio di Barcellona e di Milazzo, integrando il “Cutroni-Zodda” ed il “Fogliani “ in una nuova struttura ospedaliera: gli “Ospedali Riuniti di Barcellona-Lipari-Milazzo”. Risponde appieno ai canoni dimensionali e territoriali, nonché giuridici, sia sul piano delle specializzazioni – area medica a Barcellona, area chirurgica a Milazzo – sia sul piano del dimensionamento, con un bacino d'utenza superiore a 150.000 unità, sia sul piano della razionalizzazione delle strutture. Non comporta alcuna implementazione strutturale, ma, anzi, potenzia al massimo l’utilizzazione e la funzionalità della dotazione già esistente. E riguardo all’ospedale di Barcellona, è stata ribadita l’opportunità di non disperdere gli investimenti sul “Cutroni-Zodda e come, nonostante fosse stato depotenziato e fossero state ridotte svariate specialità, nel 2014, abbia eseguito ventiduemila prestazioni. Potrà essere funzionale utilizzare poi le sale operatorie per la “piccola chirurgia” a Barcellona, decongestionando il “Fogliani” e attivare i ventisette posti di riabilitazione cardipolmonare. Sulla base di queste premesse, potrebbe l’ospedale di Milazzo da solo fronteggiare un bacino di utenza così vasto? Fondamentale appare il fatto che gli “Ospedali riuniti” non aumentino la dotazione complessiva di posti letto oggi esistente nei due presidi ospedalieri e che le due strutture sono distanti tra loro soltanto cinque chilometri.
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