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L’Anffas cerca ancora una sede alternativa

L’Anffas cerca ancora una sede alternativa

Da una tragedia rischia di nascerne un’altra, se il caso dell’Anffas non si risolverà in tempi brevi. L’incidente a Santino Rende, uno degli ospiti della struttura di Giostra morto nel cortile per motivi ancora oscuri, ha determinato una situazione paradossale per l’Associazione famiglie di disabili intellettivi e relazionali, che cerca una sede alternativa per poter continuare a svolgere attività preziosissime. Il presidente dell’Anffas, Bruno Siracusano, si appella al sindaco Accorinti, affinché prenda di petto la questione. Ripercorre le tappe che stanno creando «estremo disagio» a 40 disabili e 25 dipendenti, dall’ottobre 2014, quando si verificò il tragico evento che comportò il sequestro dell’edificio di Ritiro, «da circa 25 anni assegnato in comodato d’uso gratuito dal Comune». E proprio Palazzo Zanca finisce nel mirino delle critiche del presidente dell’Anffas, il quale lamenta «l’assoluta assenza dell’Amministrazione nei riguardi non tanto e non solo dell’Associazione», ma soprattutto verso gli “ultimi”: «Hanno sofferto un doppio trauma, la perdita di un “fratello” e della propria “casa”». Lo scorso aprile, «la struttura – aggiunge Siracusano – è stata dissequestrata dal magistrato, che non aveva tuttavia comunicato né causa dell’accaduto, perché coperto da segreto istruttorio, né quanto rilevato dalle perizie dei tecnici». E «in mancanza di chiarezza, l’Associazione ha dovuto effettuare una scelta obbligata dalla necessità di garantire la sicurezza degli utenti e dei dipendenti, quindi ha deciso di non tornare a operare nella propria sede». Proprio questo è il problema che si presenta in maniera prepotente, anche perché, «l’Associazione riceve i contributi per il suo sostentamento dalla convenzione con l’Asp come centro diurno di seminterrato che eroga terapia riabilitativa a 30 ragazzi con disabilità intellettiva-relazionale. Ma il presupposto fondamentale è rappresentato dal possesso di locali idonei e a norma». Ragion per cui si cercano locali alternativi. In via transitoria, Asp e Padri Rogazionisti hanno autorizzato il prosieguo delle attività terapeutiche e riabilitative all’Istituto sordomuti. L’assessore comunale Pino ha individuato quale soluzione il Centro polifunzionale di San Filippo, chiuso da 10 anni e che può essere fruibile con oltre 100mila euro. A ciò si aggiungono «la richiesta dei dirigenti del Patrimonio di un contratto di comodato oneroso, con canone annuo di circa 65mila euro per 6 anni rinnovabili e la comunicazione in base alla quale l’Anffas deve lasciare la sede di viale Giostra entro la prima metà di questo mese perché l’Amministrazione intende concederla quale patrimonio iniziale alla Fondazione Tao Arte. Da qui la controproposta dell’Associazione: «Avere assegnata l’area dell’Istituto marino di Mortelle non interessata da lavori di rifacimento, coerentemente con quanto di sposto dal disposto testamentario della famiglia Bosurgi (“il sito dovrà essere utilizzato da bambini in stato di disagio e disabili”)». Niente da fare: il Comune l’ha destinata al Cnr. Ecco perché Siracusano taccia le Istituzioni, specialmente sindaco e assessori, di «latitanza e indifferenza».

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