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Sfiducia al sindaco, da quattro consiglieri
il primo atto ufficiale

 Il primo passo formale verso la sfiducia all’Amministrazione Accorinti è stato compiuto. Questo è almeno l’obiettivo di quattro consiglieri comunali, che hanno firmato davanti al notaio Fabio Tierno un atto attraverso il quale si indicano i fallimenti dell’attuale gestione della città e si invoca la conseguente fine dell’attuale esperienza politica. Antonella Russo, Daniele Zuccarello, Nora Scuderi e Donatella Sindoni sono i promotori dell’iniziativa che mira a coinvolgere altri colleghi per poter portare la proposta in aula: sedici le adesioni necessarie. «Fino ad oggi in tanti hanno manifestato il proprio malcontento ma senza far seguire i fatti alle parole – ha esordito Zuccarello – ora non ci sono più alibi, chi vuole può sposare la causa, magari integrare la delibera che abbiamo predisposto, ma c’è una base dalle quale partire. Non abbiamo definito un documento politico marchiato da simboli ma una presa di posizione, siamo stanchi di una Giunta composta da bugiardi seriali, che non ha raggiunto nessun traguardo prefissato nel programma elettorale. Lo sbandierato taglio netto con il passato non c’è stato, il sindaco racconta in tv che non percepisce lo stipendio ma non è vero, è dovuto arrivare un esperto dal nord per svelarci che è colpa nostra per la situazione che riguarda i rifiuti. Su bandi, cooperative, assunzioni la situazione non è cambiata, l’acquisizione di atti da parte della procura testimonia il fallimento gestionale». A spiegare perché è stata scelta questa forma è la Russo, ribadendo che è possibile aderire alla sottoscrizione direttamente allo studio notarile per i prossimi trenta giorni. «La città sta probabilmente attraversando il momento più drammatico dal dopoguerra ad oggi – ha detto la componente del Gruppo Misto – l’emergenza idrica è solo l’ultima goccia che fa traboccare il vaso perché fa comprendere le difficoltà di questa Amministrazione, incapace di controllare un’emergenza sottovalutata. È stato davvero triste assistere a litigi tra anziani davanti ad un’autobotte per elemosinare un diritto, quello di averel’acqua. Ma sono tanti gli impegni che non sono stati rispettati». Ben venti le pagine, un autentico dossier degli obiettivi non raggiunti. «Siamo qui mettendo da parte protagonismi e personalismi, quello che compiamo oggi è solo un passo nei confronti dei cittadini –ha aggiunto la Scuderi – Abbiamo respirato l’aria della città e sono tanti coloro che si sono ricreduti rispetto all’esperienza rivoluzionaria che doveva cambiare Messina». Andare a casa, ai quattro non fa paura: «Chi è seduto in questo tavolo è disposto a lasciare la poltrona, nonostante sia stato scelto dalla gente, per un interesse superiore che è la volontà collettiva. Siamo coscienti che questa decisione potrà essere criticata ma la riteniamo la più concreta da compiere», ha concluso Donatella Sindoni. Probabile che oggi tocchi a Sicilia Futura-Pdr percorrere la stessa strada (oggi conferenza stampa alle 10).Si conterebbero così dieci “dissidenti” che, seppur su posizioni diverse, sarebbero pronti a staccare la spina all’attuale Giunta. Potrebbe esserci il supporto di Piero Adamo, che a settembre propose per primo la via della sfiducia non raccogliendo, però, particolari consensi. Non ci sarà l’appoggio di Forza Italia, con Pippo Trischitta che conferma le dichiarazioni di qualche mese fa: «La sfiducia rischierebbe di aprire una lunga fase di commissariamento e farebbe venire meno tutti gli accordi finanziari e alcuni strumenti attivati. Per noi nella recente crisi idrica vi sono pesanti responsabilità della Regione, ai Dr ricordiamo che alla Regione c’è una mozione di sfiducia rivolta a Crocetta, sostengano quella e noi faremo lo stesso con il governo locale».

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