Il telefono tace, o meglio squilla nella norma, sia in redazione che nella telemetria dell'Amam. Anche questi sono segnali che la distribuzione dell'acqua è regolare. Quasi per tutti. Ci sono dei casi che si verificano ancora oggi in alcune abitazioni di determinati rioni. Ma con tutti i mezzi e gli uomini ancora attivi sul territorio dopo la lunga emergenza, non è stato un problema ovviare. Autobotti arrivare direttamente nei condomini, tecnici che hanno effettuato manovre mirate per aumentare la pressione o, in alcuni casi, far ripartire autoclavi che si erano inceppate, son servite a completare la distribuzione che da oggi si può dire essere tornata a regime. Iniziata stamani alle 5 per concludersi alle 13 nella zona nord e la riviera e alle 18 in centro e nella zona sud della città. Il tutto mentre la condotta del Fiumefreddo ha ripreso ad erogare quasi a pieno carico, cioè sugli 800 litri al secondo. Ma per dormire sonni tranquilli, è bene che il grosso tubo che a Calatabiano è stato riparato venga ulteriormente protetto da nuovi smottamenti del terreno che sono possibili a causa degli eventi meteorologici avversi in questi giorni e durante la lunga stagione invernale che si va ad affrontare. Già questa mattina il direttore generale dell'Amam, l'ing. Luigi La Rosa, era al lavoro con l'ingegnere Michele Musumeci su una bozza di progetto di una paratia che verrà realizzata a monte della condotta. Domattina sul posto saranno effettuate le prove penetrometriche nel terreno per stabilire fino a quale profondità potranno spingersi i micropali che la sorreggeranno. Un volta stilato il computo metrico il progetto sarà presentato al genio Civile per l'approvazione anche se le opere potranno iniziare subito in base a quanto previsto dall'articolo 32. Che non ci sia tempo da perdere, lo si è intuito più che chiaramente nel corso degli ultimi 10 giorni che di diritto faranno parte della storia della città di Messina.