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Accorinti, ipotesi sfiducia

 La definiscono «la goccia che ha fatto traboccare il vaso». L’emergenza idrica ha sancito probabilmente «il punto di non ritorno» e adesso davvero la mozione di sfiducia in consiglio comunale diventa un’ipotesi sempre più concreta. Oggi, alle 11, nella sala ovale di Palazzo Zanca, alcuni consiglieri comunali terranno una conferenza stampa nel corso della quale illustreranno il documento che dovrebbe essere presentato e sottoposto al voto dell’Aula. Al momento, sono i consiglieri che non fanno parte delle principali forze politiche: Donatella Sindoni e Daniele Zuccarello di “Missione Messina”, Antonella Russo di “Vivi Messina” e Nora Scuderi del “Megafono”. Lo slogan è “Ridiamo la parola ai messinesi”. Pronti, dunque, ad andare a nuove elezioni. Bisognerà vedere come si muoveranno gli altri gruppi, a partire dal Partito democratico e dall’Udc. Nel frattempo, una serie di movimenti e associazioni (una galassia trasversale e frastagliata) rilanciano la raccolta di firme «per mandare a casa Accorinti e la sua giunta». Le ragioni vengono spiegate in un “manifesto” firmato da Adis, CittadinanzAttiva, Compagnia del Mezzogiorno, Federazione dei Verdi, Federazione Nuova Destra, Italia dei Valori, Insieme per la Sicilia, Labdem, L’Alternativa possibile, L’Altra Messina, Consumatori del Sud, Reset, Sicilia democratica e Umanesimo e Riformismo. «A seguito delle rimostranze della cittadinanza causate dall’incredibile incapacità organizzativa dell’Amam e della giunta Accorinti – si legge nel documento – abbiamo riscontrato con piacere che anche alcuni partiti si sono finalmente accorti dell'inadeguatezza di questa Amministrazione e dell'impossibilità che la città possa resistere altri due anni e mezzo in questa situazione che definire grottesca ci appare un eufemismo. Cogliamo dunque con compiacimento le iniziative e le dichiarazioni di alcuni partiti e consiglieri comunali, da destra a sinistra, ai quali ci auguriamo se ne aggiungano altri, che hanno anticipato la loro volontà di mettere fine a questa lunga agonia che ha portato i messinesi a dimostrare, ancora una volta ed al contrario di quanto sostenuto da tanti, una civiltà, una pazienza, una tolleranza ed una compostezza che crediamo si sarebbe tramutata in ben altro in qualunque altro contesto. Ci auguriamo dunque che la Politica, almeno come la intendiamo noi e fino ad ora assolutamente assente, si assuma finalmente, come accaduto a Roma, la responsabilità di ridare la parola ai messinesi prima che sia troppo tardi. Pur facendo gli scongiuri è evidente che l’inadeguatezza e le difficoltà create ai cittadini ed agli imprenditori messinesi dalla gestione della crisi idrica e sanitaria (la seconda in un paio di settimane dopo quella dei rifiuti) potrebbero apparire ben poca cosa in confronto a ciò che potrebbe accadere nel caso di una vera calamità naturale, altro che un tubo rotto».

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