Una città di 242 mila abitanti senz’acqua da una settimana, ritardi, conflitti istituzionali, una gestione dell’emergenza frutto dell’improvvisazione. La più grave crisi idrica degli ultimi decenni a Messina è diventata un caso nazionale. Mentre in riva allo Stretto arrivano autobotti, navi cisterne e perfino l’esercito, il premier Matteo Renzi, informato in serata dell’aggravarsi della situazione, ha definito «vergognosa» la vicenda. Il prefetto Stefano Trotta, ancora una volta in polemica con l’amministrazione comunale, ha assunto il coordinamento delle operazioni e il sindaco Accorinti, intervistato da tutte le tv nazionali, ha scaricato le responsabilità sulla vecchia politica e sulle scelte dissennate di chi ha “privatizzato” l’acqua (il caso eclatante è quello dell’Alcantara) e ora fa pagare tariffe a prezzi insostenibili.
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