Stamattina la città si è svegliata senza acqua nei rubinetti e con tanta immondizia nei cassonetti dei rifiuti. Già perchè ieri è scaduta l'ordinanza firmata dal sindaco il 25 aprile scorso per il trasferimento dei rifiuti nella piattaforma di Pace. Il problema, a cui si sta facendo fronte, è stato causato anche dalla mancata continuità del servizio. Basta infatti non raccogliere per una-due notti la quantità di rifiuti stabilita che la città cade nell'emergenza. E tutto questo sta avvennendo proprio mentre nelle cassette delle posta dei messinesi stanno arrivando i bollettini postali per il pagamento della TARI. Bollettini che, così come già accade con l'Amam, si possono pagare solo tramite conto corrente postale, quindi con un ulteriore aggravio per il contribuente. Non si capisce come mai in altri comuni gli avvisi di pagamento sono corredati dei modelli F24 che non hanno alcun costo di commissione. La problematica è stata trattata la settimana scorsa dal consiglio comunale, dopo la presentazione di un atto di indirizzo da parte del consigliere Libero Gioveni. Il documento, approvato con 16 voti favorevoli e 5 contrari, deve adesso passare al vaglio della giunta. Si eviterebbero ai cittadini, già abbastanza tartassati, non solo file agli uffici postali, ai tabacchini o alle ricevitorie, ma anche il pagamento di ulteriori balzelli. Si tratterebbe di mettersi in linea con parecchi altri enti e poter consentire una gestione quotidiana delle proprie posizioni tributarie. Intanto questa agevolazione, negata ai residenti, è invece, come si legge in una postilla sui bollettini inviati in questi giorni, consentita ai contribuenti non residenti in Italia ai quali viene esplicitamente richiesto di versare la tari sul cc del Comune tramite IBAN.