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Secondo bilancio in attivo, così l’Atm prova a risorgere

 Un segno “più” per il secondo anno consecutivo, in quella che era la più disastrata – anche economicamente –delle aziende del “cerchio” comunale, l’Atm, è già un biglietto da visita. Ma è entrando nelle maglie del bilancio 2014, approvato nei giorni scorsi, e spulciando tutti gli altri segni “più” che si individuano i progressi di un’Atm che viaggia verso un risanamento fino a qualche anno fa impensabile. Il secondo bilancio dell’era Foti, il direttore generale che “impersona” l’accordo con la Gtt di Torino, chiude con un attivo di 173.547 euro. Il patto con l’azienda trasporti torinese, come si legge nella relazione, ha già fatto registrare questi passi: le verifiche di tecnici esperti di Gtt sullo stato manutentivo di tram, bus, infrastrutture di linea; l’acquisto di 15 bus e di pezzi di ricambio a prezzi convenzionati; la riorganizzazione dell’officina bus. I risultati più evidenti sono stati raggiunti sul fronte delle percorrenze chilometriche: un +2% per i tram (5.874 km in più rispetto al 2013) ma soprattutto un +22% per i bus (467.974 km in più). Un numero maggiore di mezzi e di chilometri giustifica l’aumento dei costi (per oltre 1,3 milioni) per materie prime, servizi, carburante, manutenzione. Costi in cui rientrano le somme stanziate per acquistare i bus giunti da Torino e Milano (oltre 240 mila euro). Sullo stato delle casse aziendali ha inciso, e non poco, la riduzione del costo del personale: oltre 590 mila euro in meno, grazie a sette pensionamenti e al congelamento di scatti e progressioni di carriera. Aumentato anche il valore di produzione di 1,4 milioni di euro, in virtù dei maggiori proventi da Stato e Regione e dalla minore Tarsu dovuta al Comune. A proposito dei rapporti con l’esterno, l’Atm vanta ancora crediti nei confronti della Regione per 5 milioni di euro (contributi chilometrici per bus e tram) e con lo Stato per 6,5 milioni (mancata erogazione degli oneri derivanti dal contratto nazionale autoferrotranvieri). Altri risparmi: spiccano le spese telefoniche: 59.767 euro nel 2014, 38.948 euro in meno rispetto al 2014. Ridotti anche i compensi per spese legali (-147.581 euro) e compensi a professionisti (-126.670 euro). Un quadro che fa guardare con ottimismo al futuro. Queste le previsioni che l’azienda fa per il futuro: l’arrivo di nuovi 17 bus a gennaio, con «l’attivazione delle procedure previste dalla legge per l’eventuale reperimento del personale di guida necessario»; progressiva realizzazione del nuovo sistema di monitoraggio dei mezzi pubblici; proposta di revisione dell’accordo integrativo aziendale per correlarlo maggiormente a criteri di produttività ed efficienza; completamento dell’analisi organizzativa per la riorganizzazione aziendale e la definizione del nuovo fabbisogno organico, anche in relazione al personale ex Lsu.

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