In un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali, il deputato Gianpiero D'Alia, punta l'attenzione sulla legge che prevede l'accorpamento delle Camere di Commercio e in particolare chiede attenzione sulla situazione siciliana e sul futuro della sede di Messina. D'Alia chiede al ministro di fare chiarezza e di valutare la possibilità di sospendere l'accorpamento. "Con le delibere dei commissari ad acta delle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa è stato deciso l'accorpamento delle tre Camere di commercio - spiega l'ex ministro - definendo anche il nome e la sede legale a Catania del nuovo organismo. Per la sede di Messina, invece, a tutt'oggi, non è pervenuto alcun atto formale in tal senso". A questo punto D'Alia si sofferma sulle condizioni dell'ente camerale messinese che "non avrebbe alcuno dei requisiti minimi per rimanere in vita autonomamente, poiché il bacino di imprese del territorio ha una consistenza di circa 60 mila unità comprese le unità locali". D'Alia, allora chiede "la salvaguardia dei profili economici e patrimoniali derivanti dal mancato accorpamento della Camera di commercio di Messina con le consorelle di Catania, Siracusa e Ragusa e di intervenire con una misura adatta per risolvere il problema dei pensionamenti delle Camere di commercio siciliane che altrimenti rischiano il collasso economico e finanziario".