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Stroncato traffico di sostanze dopanti

 Fisici “pompati” e scolpiti, da curare nei minimi dettagli, quotidianamente. Bicipiti, addominali e pettorali da mostrare in ogni occasione e da “testare” in competizioni a livello nazionale e internazionale. Tutto il resto non conta: problemi sessuali, infiammazioni, malattie, rischi per la salute in genere. L’importante è far crescere la massa muscolare, ottenere grande soddisfazione guardandosi allo specchio. Il narcisismo, però, a volte degenera in patologia, spingendo alcuni atleti ad assumere anabolizzanti, compreso il boldenone, sostanza dopante che si somministra ai cavalli per aumentarne le prestazioni durante le corse clandestine. Ma il fisico, alla lunga, ne risente. Sorgono malori, come quello accusato da un ragazzo, i cui genitori hanno trasmesso un esposto anonimo alla polizia. La Squadra mobile ha avviato le indagini, il cui atto finale si è registrato ieri mattina, con il blitz dell’operazione “Bratislava”. Nome scelto non a caso, visto che una delle persone coinvolte, sfuggita alla cattura, era solita far arrivare in Italia farmaci illeciti e altri prodotti vietati. Dieci, complessivamente, le misure di custodia eseguite dalla polizia, firmate dal gip Daniela Urbani, su richiesta del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo. Arresti domiciliari per Girolamo Grasso, 54 anni, messinese, titolare della palestra “Girolamo’s Gym”, ubicata al villaggio Unrra; Domenico Battaglia, 53 anni, originario di Rometta, titolare della palestra “Body Elegance Center” di Villafranca Tirrena; Mario Amato, 30 anni, residente a Rometta, personal trainer; Rosario Mesiti, 38 anni, personal trainer messinese; Michele De Fanis, 32 anni di Palermo; Simone Pellegrino, 24 anni, residente a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. Ancora ricercato un campano che gestisce palestre in Slovacchia. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per i messinesi Antonino Settimo, 29 anni; Wender Viola, 28 anni; Patrizia Mirabile, 46 anni; e Giovanni Radessich, 43 anni (residente a Villafranca Tirrena). Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver prescritto, commercializzato e ricettato farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, in assenza di controlli e/o prescrizioni mediche. Sottoposte a sequestro preventivo le due palestre di Messina e Villafranca, in cui gli anabolizzanti venivano venduti ai cosiddetti culturisti. Nel corso delle indagini, si è scoperto che a chi frequentava le palestre venivano prescritti piani di allenamento e diete meticolose, integrati con sostanze dopanti quali stanazolo, trembolone, metenolone, oxandrolone, nandrolone e boldenone, oltre che insulina. Le investigazioni hanno preso il via nell’aprile del 2012 e sono durate un anno e sono state caratterizzate dal sequestro di ingenti quantitativi di sostanze anabolizzanti. La maggior parte delle quali giungeva da Bratislava.

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