Quella che sarà ricordata come la notte della Tari si è conclusa nel modo più inglorioso che si potesse immaginare. A Palazzo Zanca è passata la tassa sui rifiuti più cara di tutti i tempi. Un salasso da oltre 45 milioni di euro per una città che soffoca sotto montagne di rifiuti ed ha visto le proprie strade ripopolate da topi e blatte come non accadeva da anni. Una vergogna pari a quella che ha investito una parte del consiglio comunale. La fumata bianca infatti è arrivata con soli dieci voti favorevoli. Già perché i presenti in aula erano appena 17 su 40 componenti il consiglio. Considerando che alcuni non si sono presentati per scelta politica, come gli esponenti di udc e parte del pd, rimane un dato sconcertante: 23 consiglieri comunali eletti dagli abitanti di questa martoriata città ieri se ne sono stati comodamente a casa. Una scelta peggiore rispetto a quella di votare la carissima Tari. Una decisione di non assumersi la responsabilità di fronte ai messinesi che non può essere assolutamente condivisa perché le battaglie si fanno in aula e non distesi sul divano di casa. Specie se si è ricevuto un mandato dagli elettori. E non possono nemmeno essere giustificati quei consiglieri che motivano l’assenza in quanto avevano raggiunto la soglia mensile degli oneri riflessi. Come dire la seduta di ieri non gli sarebbe stata pagata avendo superato il tetto massimo mensile previsto per quei consiglieri che svolgono un lavoro da pubblici dipendenti. Pazienza, ieri c’era da votare una tassa, la più odiata ed anche la più pesante per le tasche dei contribuenti messinesi e bisognava esserci. Pesante, anzi insostenibile il fardello della TARI che continua ad aumentare. Facciamo l’esempio di una famiglia di quattro persone che vive in un appartamento di 100metri quadrati. Pagherà 459 euro contro i 428 dell’anno scorso. Ma l’aumento riguarda tutti i nuclei familiari. Poco male ci sarebbe da dire se avessimo un servizio all’altezza ma è evidente che non è così. Anzi forse stiamo vivendo, sotto l’aspetto dell’igiene pubblica, il momento peggiore della storia recente di Messina. Le ragioni del nuovo aumento sono ancora difficili da comprendere. Una delle giustificazioni è che