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Trovata morta in un dirupo dopo tre giorni

 Maria Magazzù, 51 anni, è alla guida di una Fiat Punto di colore blu. È partita da poco dalla sua abitazione di Montepiselli, per andare a prendere il marito. Ma non arriva all’appuntamento, perché la cattiva sorte le tende il peggiore dei tranelli. Mentre percorre la via collinare che poco sopra l’abitato di Bisconte-Catarratti conduce in centro città o sui Colli Sarrizzo, accusa un malore. La donna, cardiopatica, viene colpita da un malessere che le fa perdere il controllo del mezzo di trasporto. All’altezza di piazza d’Armi, l’u t ilitaria va fuori strada: investe il guardrail, che fa da trampolino, e precipita in un burrone, inghiottita dalla folta vegetazione. Stando a una prima ricostruzione dei carabinieri della Compagnia Messina Centro, coordinati dal tenente Stefano Scollato, sono questi gli ultimi momenti di vita della signora Magazzù. Un’esistenza spezzata martedì scorso. Dal tragico incidente, però, trascorrono molte ore prima che i familiari abbiano contezza di ciò che realmente sia accaduto. Ieri, infatti, intorno alle 13, il marito trentasettenne (che il pomeriggio precedente aveva denunciato la scomparsa della Nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia al fine di chiarire le cause del decesso   congiunta ai militari dell’A rma), si è accorto che in un burrone vi era un’a u t o v e t t ura. I brutti pensieri hanno riempito la sua mente e ha lanciato l’allarme ai militari dell’Arma. Gli investigatori, comunque, erano sulle tracce di Maria Magazzù, il cui telefonino era stato già agganciato. Incrociando le indicazioni dell’uomo con i segnali provenienti dal telefonino, il luogo è stato individuato con certezza. Successivamente, i militari hanno chiesto ai vigili del fuoco di raggiungere l’area con un’autogru. Così, intorno alle 16, il corpo della cinquantunenne è stato recuperato. Era ancora dentro l’abitacolo della Fiat Punto semidistrutto a causa del violento impatto col suolo. Tutt’altro che difficile identificare la vittima, visto che aveva con sé i documenti. Su disposizione del magistrato di turno, la dottoressa Stefania La Rosa, un’a m b ulanza del 118 ha trasportato la salma all’obitorio dell’ospedale Papardo, dove nelle prossime ore il medico legale eseguirà l’autopsia per chiarire i motivi del decesso. Il sostituto procuratore ha anche deciso di sequestrare il veicolo, caricato su un carrattrezzi, e gli effetti personali della donna (i vigili del fuoco hanno recuperato anche borsa, telefono cellulare e soprabito). Scioccato il marito, che ha assistito alle lunghe operazioni fumando una sigaretta dietro l’altra. Con gli occhi gonfi di dolore, si è limitato alle seguenti parole: «È una notizia terribile. Sono sconvolto. Nessuno poteva immaginarlo». Martedì scorso, il trentasettenne si è preoccupato non vedendo rincasare Maria Magazzù. Dapprima, ha cercato da parenti e amici la moglie, casalinga e madre di due gemelli, un maschietto e una femminuccia di 15 anni. Poi ha passato al setaccio intere zone, senza ottenere riscontri. L’indomani, ha deciso di parlarne con i carabinieri, raccontando loro che Maria Magazzù era solita assumere dei farmaci in quanto soffriva di problemi cardiaci. Quanto alla dinamica dell’incidente, pochi dubbi sul fatto che sia stato autonomo

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