La sabbia affiora e con lei tutte le paure di rivederlo chiuso. Il porto di Tremestieri sembra pronto all'ennesima emergenza. Tutti sanno che si riempirà di nuovo. È solo una questione di tempo. Nonostante questo, le contromisure si limitano per ora solo all'attesa. Per esempio, aspetta una risposta l'Autorità portuale dall'assessorato al Territorio sul nulla osta a un dragaggio di 20mila metri cubi che è già stato “ordinato” ma non autorizzato. Aspettano i lavoratori Terminal Tremestieri che, cinque mesi e mezzo fa, hanno visto chiudersi la gara per la gestione commerciale dell'approdo, ma non hanno potuto vederne l'aggiudicazione. E intanto la sabbia cresce. Un po’di scirocco a luglio ha già fatto avvicinare il livello di guardia e ora si teme che alla prossima corrente da sud, arrivi la chiusura della bocca del porto. Sono solo stime, ma chi conosce bene quelle zone parla di 6, 7 o forse anche 8000 metri cubi di materiale che si è ammassato vicino alla barriera. Nessun problema per la navigazione e per l'uso di entrambi gli scivoli, ma fino a quando? Settembre, storicamente, con maggio, è mese dello scirocco ma, per esempio, l'anno scorso, il peggio arrivò a novembre. Insomma, visto che una spiaggetta di un paio di metri di larghezza, con 5 metri circa di profondità, già è visibile, basterà una “sciroccata” anche ordinaria per mettere a serio rischio l'approdo. Dall'Autorità portuale fanno saper che, da luglio a oggi, sono state inviate agli uffici del Dipartimento regionale che si occupa anche delle valutazioni Via e Vas tre lettere per ottenere il parere obbligatorio più il campione delle sabbie e il nuovo piano di bacino. Nessuna risposta finora è arrivata dall'assessorato guidato da Maurizio Croce. Il pericolo è che se domani arrivasse lo scirocco e altra sabbia (che poi è sempre quella che c'è appena fuori dall'approdo) dovesse infilarsi nel porto, dovrebbero passare le solite settimane per le autorizzazioni e per far arrivare il motopontone di turno per riaprire una via alle navi. Nel frattempo, Tir in città. In tutta questa vicenda si inserisce il capitolo legato ai 35 lavoratori di Terminal Tremestieri. Da fine marzo aspettano che si chiudano le operazioni di aggiudicazione della gara per l'affidamento della gestione commerciale dell'approdo. La commissione di gara ha chiuso il suo lavoro, ha lasciato all'Authority una relazione e ora l'ente sta facendo delle valutazione le cui riserve dovrebbero essere sciolte nella prossima settimana. Il piano varato su indicazione dei danesi della Dhi e che prevede la realizzazione di una “fossa” di riserva appena fuori dal porto è ancora in fase di progettazione esecutiva. Mancano an cora un paio di settimane e poi scatteranno i tempi della gara d'appalto. Insomma, per la soluzione se ne riparla la settimana prossima. «Se entra la sabbia temiamo di tornare presto in cassa integrazione – dice Nino Di Mento, della Fast Confsal, –. Per una sola offerta oltre cinque mesi per l'aggiudicazione. I lavoratori sono in un limbo da troppo tempo. La Terminal non vuole più gestire il servizio come ha fatto per 8 anni, ma la nuova azienda non è riuscita ancora ad attivarsi. E se poi l'arrivo della sabbia frenasse questo passaggio?».