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Papardo-Piemonte, firmata unificazione dei reparti

La chiamano “rifunzionalizzazione” dell’azienda Papardo Piemonte, la parola è brutta perché in pratica, dicono i sindacati, nasconde il termine più crudo di chiusura. La legge Balduzzi parla chiaro, l’azienda non può avere doppioni. E chiara è sempre stata la dirigenza dell’azienda che lavora da tempo sulla delibera riguardante l’unificazione delle Unità Operative. Oggi la firma del documento che contiene una cinquantina di allegati. Si va dalle disposizioni normative, alle lettere dei sindacati, dalle vicende di carattere sanitario alle norme di sicurezza. Un quadro delle motivazioni che portano alla rifunzionalizzazione dell’ospedale e che sarà consultabile da lunedì prossimo sul sito dell’azienda. Si tratta di un cronoprogramma, operativo da subito, che porta al trasferimento di tutte le unità operative che riguardano le acuzie. A conti fatti si tratta di tutti i reparti rimasti. Chirurgia, medicina, ortopedia, cardiologia e pronto soccorso. 45 giorni di tempo per l’applicazione della legge che al momento non consente deroghe, spiega il direttore generale dell’azienda, Michele Vullo. L’unica possibilità perché l’ospedale rimanga attivo è un cambio della normativa o il placet per il famoso ddl Formica Picciolo. Se cambia lo scenario, sottolinea Vullo, la delibera sarà revocata o adeguata ai nuovi punti normativi.

Alla luce della delibera rimarranno in viale Europa tutte le attività che non necessitano di una presenza clinica forte, come reparti di riabilitazione e laboratori.

Nell’atto ufficiale al momento non si parla del punto nascita che rimarrà al Piemonte fin quando saranno completati i lavori al Papardino che sono in corso. Intanto con procedure pubbliche è stato nominato il nuovo direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia si tratta di Sebastiano Caudullo primario a Taormina e con grande esperienza nel settore anche dal punto di vista oncologico. L’azienda ha già trasferito dal Papardino le malattie infettive e dovrà adesso trasferite psichiatria che è di competenza dell’Asp.

Da oggi dunque i primari interessati agli spostamenti dovranno presentare un piano di trasloco entro il 1 ottobre e dovranno realizzarlo entro il 31 ottobre. Le attrezzature comunque saranno portate al Papardo qualunque sia il responso dei governi nazionale e regionale. Chiunque otterrà la gestione del nosocomio di viale Europa non usufruirà certo di attrezzature che non sono le proprie.

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