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L’isola che non c’è: domande in cerca di risposte

 Dal centro del dibattito all’oblio. Strano destino, quello dell’isola pedonale Cairoli, la versione “allargata” dell’isola pedonale e non quell’ibrido a cui è stato ridotto oggi. Un vero e proprio tormentone per mesi, primo degli argomenti di discussione dentro e fuori Palazzo Zanca, una volta chiusa dai tribunali amministrativi, previo scontro politico, la questione è finita nel dimenticatoio. Timidamente riaperta dal consiglio comunale, ignorata dall’Amministrazione che eppure l’aveva fortemente voluta, come se la prima vera sconfitta politica dell’era Accorinti, figlia di errori strategici ma anche tecnico-burocratici, oggi sembra quasi un tabù. Che però l’associazione Millevetrine, che mai ha spento il proprio sogno di veder nascere un’area pedonale permanente nel cuore commerciale della città, vuol provare a sfatare. Riaprendo il dibattito, stimolando anche la riapertura di un dialogo tra Giunta e consiglio comunale che oggi sembra più fattibile di ieri. Perché il nodo, prima ancora che tecnico, è soprattutto politico. È su quel piano che le parti in causa, a Palazzo Zanca, devono misurarsi per trovare una soluzione che possa andare oltre “l’isola che non c’è” nata dopo il pasticcio di un anno fa. Il presidente di Millevetrine, Giambattista Arrigo, non si è arreso, lavora sottotraccia all’organizzazione di un forum pubblico che affronti con argomenti tecnici i guai che attraversa il commercio tradizionale, ovviamente non solo a Messina. Consapevole che, però, «l’isola pedonale non è una questione che riguarda solo i commercianti, ma la città, è qualcosa che ha a che fare con la vivibilità e la civiltà di una comunità». Riaprire il dibattito, dunque. A partire da una serie di domanda che Millevetrine lascia “sospese”, attendendo che qualcuno risponda. Eccole, in serie: «A chi è servita la riapertura al traffico di via dei Mille? Quali criticità ha risolto? Quali benefici ha prodotto? Qual è la ragione di questo assordante silenzio dei sindacati dei commercianti? Chi e come sta affrontando il problema della desolazione del centro prodotta da questo infelice blocco al progresso ed alla modernità?». Dall’associazione arriva un «plauso alla sensibilità dimostrata dalla maggior parte dei consiglieri comunali favorevoli alla riapertura dell’isola pedonale di via dei Mille, come evidenziato dall’audizione dell’associazione Millevetrine in seconda commissione consiliare, il 1. giugno scorso. Un plauso anche all’Amministrazione comunale, favorevole alla pedonalizzazione definitiva di via dei Mille». Da qui però nasce la sesta domanda di Arrigo e soci: «Cosa serve ancora?». Quesiti a parte, Millevetrine lancia un allarme che non vuole essere eccessivo ma al tempo stesso non è da sottovalutare: «Attenzione alla disperazione della gran parte dei commercianti, costretti a subire “passivamente” questa crisi».

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