Doveva essere un viaggio, s’è trasformato in un incubo. Un treno fermo per sei ore alla stazione centrale di Messina, con i passeggeri per oltre un’ora prigionieri all’interno del convoglio con porte e finestre sbarrate e senz’aria condizionata. Un’odissea denunciata da una messinese, Cetti Italiano, che sul treno aveva il figlio ed i genitori e che da casa ha provato a chiamare tutti, dalle forze dell’ordine ad RFI senza alcun risultato.I tre passeggeri si trovavano sul convoglio 782, partito da Palermo e giunto a Messina alle 16.23 dove il convoglio ha atteso il trasferimento in autobus, a causa del maltempo, dei passeggeri provenienti da Siracusa, per proseguire alla volta di Milano. Ma il viaggio in pullman si è rivelato più lungo del previsto. Nel frattempo è accaduto l’impossibile. Secondo il racconto della donna improvvisamente le porte si sono bloccate, mentre ha iniziato a suonare un allarme assordante frse perché qualcuno ha tentato di forzare le portiere. Il tutto mentre i passeggeri sono rimasti senza acqua, senza luce e senza servizi igienici e soprattutto senza alcun genere d’informazione. Grazie alle telefonate effettuate da Milano dalla signora Italiano intorno alle 21 sono intervenuti gli uomini della Polizia Ferroviaria che hanno sbloccato le porte ed hanno consentito ai passeggeri di respirare. Solo alle 22 il treno ha potuto riprendere il suo viaggio verso Milano. Intanto, in un comunicato, il Gruppo Fs sottolinea che tra le 19 di ieri e le 5 di stamattina, le squadre tecniche di RFI hanno lavorato incessantemente per liberare i binari invasi da acqua, fango e detriti, ristabilendo il regolare funzionamento dell’infrastruttura e degli apparati tecnologici per il passaggio dei treni in condizioni di totale sicurezza. Alla clientela –sostiene FS- sono state però fornite informazioni costanti sulle soluzioni di viaggio alternativo, e adeguata assistenza. Tutto il contrario di quanto sostengono gli inferociti passeggeri alcuni dei quali si sono riservati di presentare una denuncia.